Salute

Gli esami da fare se inizi uno sport dopo i 50 anni

Superati gli «anta» servono test più approfonditi per approcciare alla pratica sportiva, oltre che gradualità e protezione per evitare infortuni

Se correttamente eseguita l’attività fisica fa bene a qualsiasi età. Perché migliora la funzionalità cardiocircolatoria e quella respiratoria, favorisce l’aumento della massa muscolare e ossea, diminuisce i livelli di colesterolo, brucia i grassi e contrasta l’iper glicemia. Tuttavia, quando ci sottoponiamo uno sforzo fisico occorre prestare attenzione alla «macchina». Cioè al nostro organismo, soprattutto con l’avanzare dell’età.

Iniziare uno sport dopo i 50 anni

Quando si inizia a praticare uno sport dopo i 45-50 anni (e anche oltre), è necessario sottoporsi a un controllo medico iniziale, che poi assumerà una scadenza periodica. Questo controllo non si deve limitare agli esami base previsti per la visita medico-sportiva. Ma deve comprendere maggiori approfondimenti. Sergio Lupo, specialista in medicina dello sport, ci spiega quali esami occorrono.

Gruppo San Donato

Esami di laboratorio

Analisi di laboratorio per monitorare, ad esempio, la funzionalità renale e i livelli di elettroliti, colesterolo e trigliceridi.

Prova sotto sforzo

Una prova da sforzo al ciclo ergometro. Le varie federazioni sportive lo richiedono, assieme al test di Master sul gradino, per gli atleti over 35 o 40, in quanto approfondisce la funzionalità cardiaca ed evidenzia eventuali anomalie della funzionalità coronarica. L’esame, però, va effettuato presso un cardiologo o una struttura sanitaria specializzata nella medicina sportiva. Perché il test a cui viene sottoposto un cardiopatico o una persona che deve verificare l’eventuale presenza di patologie cardiache è più «leggero» rispetto a quello fatto a uno sportivo. E, quindi, potrebbe non evidenziare correttamente eventuali variazioni durante lo sforzo.

Ecocardiogramma

Un ecocardiogramma, che segnali eventuali variazioni anatomiche del cuore. Situazioni spesso presenti nelle persone di età avanzata che magari non creano grandi problemi nella vita normale. Ma possono dare origine a disturbi durante l’attività fisica.

Accertamenti in caso di ipertensione

L’ipertensione è uno stato che non controindica lo sforzo. Ma deve essere ben compensato e controllato dal punto di vista farmacologico. Più che altro sul rischio di danni da alta pressione agli altri organi che non siano il cuore. Per esempio, lesioni alla retina degli occhi.

Gradualità nel ricominciare

La pratica sportiva, soprattutto se neofiti (ma, comunque, bastano sei mesi di inattività per perdere tutti gli adattamenti allo sport) va, poi, iniziata con un’attività gradualmente aumentante. Meglio ancora se partendo da discipline nelle quali il carico di gravità è ridotto. Quindi il nuoto e non la corsa.

Protezione durante gli esercizi

Infine la protezione delle strutture di sostegno. In particolare di caviglia, ginocchio, anca, colonna vertebrale, che deve essere mirata e molto attenta. Soprattutto nel caso si pratichi uno sport che tende a sovraccaricarli, come corsa, tennis, pallavolo o pallacanestro. A tal proposito, bisogna ricordare che il tono della muscolatura, fondamentale, si ottiene solo tramite esercizi specifici e non con la disciplina che si è scelta.

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