Salute

Ernia del disco: vantaggi e svantaggi delle terapie più usate

Nella stragrande maggioranza dei casi passa da sola, senza bisogno di un intervento, che è necessario solo nel 15% dei pazienti. Ecco quelli più comuni

L’ernia del disco

L'ernia del discoL’ernia del disco è la fuoriuscita fra due vertebre della componente fibroso-elastica, ovvero il disco intervertebrale, che si rompe e va a comprimere i fasci nervosi della colonna, provocando un forte mal di schiena.

Microdiscectomia

MicrodiscectomiaÈ l’intervento più usato. Con il microscopio operatorio si fa una piccola incisione e si elimina l’ernia dividendola in frammenti. La microchirurgia permette di ridurre l’entità di erosione delle lamine ossee che devono essere rimosse per raggiungere l’ernia. In questo modo si avranno meno cicatrici e dolore nella zona lombare e un recupero più veloce. L’intervento, in anestesia generale o locale a seconda del paziente, prevede in genere almeno una notte in ospedale. Dopo un mese dall’operazione bisogna sottoporsi a un ciclo di fisioterapia. Solo in pochi casi compresi tra il 5 e il 7% l’ernia al disco può tornare.

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Discectomia endoscopica

Discectomia endoscopicaAttraverso un piccolo taglio, si strappa via l’ernia. L’intervento dura 45 minuti. Può essere eseguito in day hospital con anestesia epidurale, ma se il paziente è d’accordo anche solo con una leggera sedazione. Dopo pochi giorni si può riprendere le proprie attività. È controindicata se il disco è migrato nel canale spinale, in caso di stenosi e di elevata instabilità spinale. In meno del 10% dei casi si forma una nuova ernia.

 

Ozonoterapia

OzonoterapiaSi chiama anche discolisi e richiede un primo passaggio in cui l‘ozono, che ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, viene iniettato nei muscoli. In un secondo momento a distanza di qualche giorno l’ozono viene iniettato direttamente nel disco, disidratandolo. I risultati sono visibili dopo 4-10 settimane a seconda dei casi. Il Consiglio Superiore di Sanità la definisce però una procedura a significativo rischio di complicanze.

 

Coblazione

CoblazioneUsa un elettrodo per vaporizzare il disco. È utile per rimuovere piccole ernie, il cui dolore non è alleviato dalle terapie farmacologiche. L’operazione dura circa mezz’ora e ha rischi molto bassi. Viene eseguita in anestesia locale o con una leggera sedazione anche in laboratorio.

Nucleoaspirazione

Nucleoaspirazione

È indicata nella cura delle ernie protuse, ma è difficile da eseguire se si tratta dell’ultimo disco lombare. Permette di sgonfiare il tessuto inserendo un ago nel disco intervertebrale per rimuovere il contenuto. L’intervento dura tra i 30 e i 40 minuti e viene eseguito in day hospital in anestesia locale. Il riposo a letto è consigliato per due settimane, mentre si può tornare alla propria attività normale dopo un mese. I casi in cui l’ernia si riforma sono frequenti.

 

Chimonucleolisi

ChimonucleolisiL’ernia si scioglie iniettando nel disco intervertebrale un enzima proteolitico estratto dalla papaia, la chimopapaina. Questa tecnica è ormai poco diffusa. Viene utilizzata solo per ernie in fasi iniziali, quando il disco non è ancora fuoriuscito completamente dalla sede. È possibile che il dolore permanga fino a tre mesi dopo l’intervento.

 

Nucleoplastica

NucleoplasticaConosciuta anche con il nome inglese di Intradiscal electrothermal therapy, usa un elettrodo scaldato a circa 50°, che disidrata l’ernia in un intervento ad anestesia locale. Può essere combinata con la somministrazione di ozono. È consigliata in caso di ernie ancora contenute, soprattutto se causano lombalgie croniche ripetute. Nell’80% dei casi il dolore regredisce in due-tre mesi, ma il risultato non è sempre immediato.

 

Discectomia laser

Discectomia laserUn raggio laser vaporizza il disco attraverso delle cannule. Difficile usare questo intervento se è coinvolto l’ultimo disco lombare.

 

Neurolisi endoscopica 

Neurolisi endoscopica Chiamata anche epidurolisi, riduce la strozzatura dei nervi. È utile per curare il dolore lombare che segue interventi chirurgici inefficaci. Si inserisce una sonda sottile che permette di liberare i nervi all’interno della colonna vertebrale da aderenze che possono derivare da restringimenti del canale osseo e da traumi. È molto efficace e sicura.

 

Protesi 

Protesi È usata soprattutto a livello cervicale, dove viene inserita al posto del disco danneggiato, che viene rimosso. È sconsigliata nei casi di artrosi avanzata, nell’osteoporosi grave e in presenza di deformità spinali cervicali. Il recupero funzionale è in genere molto veloce, anche se si tratta di un intervento importante, che richiede un’incisione a livello dell’addome.

 

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