Salute

Con quali sintomi bisogna andare a fare subito un tampone?

Uno studio britannico su più di 1.000.000 di persone ha individuato i 7 sintomi che devono spingerci subito a indagare

Quando fare un tampone senza indugio? Con l’avvicinarsi della stagione fredda stanno già arrivando i primi virus parainfluenzali e poi arriverà anche l’influenza. Quest’anno, secondo molti esperti, il malanno di stagione per eccellenza non dovrebbe essere mansueto come è accaduto l’anno scorso. Complici l’uso minore delle mascherine e la ripresa di quasi tutte le attività, il virus potrebbe colpire molte più persone rispetto all’anno scorso. Torna quindi di prepotenza la necessità di cercare di capire quali delle due malattie possa essere.

Quando fare un tampone: lo studio britannico

Ci viene in soccorso uno studio importante fatto su oltre 1 milione di volontari in Gran Bretagna dell’Imperial College di Londra. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PLOS Medicine. Secondo questa ricerca i sintomi principali sono sette e dovrebbero esserci tutti insieme. Questo non vuol dire che se una persona ne manifesti solo uno o due non possa essere positivo, ma quando sono tutti presenti nel 70-75% dei casi il tampone risulta positivo.

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Quando fare un tampone: ecco i 7 sintomi più comuni

Lo studio ha preso in considerazione il periodo di tempo tra giugno 2020 e gennaio 2021. I ricercatori hanno utilizzato i dati di un altro studio, il «Real-time Assessment of Community Transmission-1» (REACT-1). Il team di lavoro ha confrontato gli esiti dei tamponi molecolari con gli eventuali sintomi, che si erano manifestati.

I sette sintomi più comuni sono:

  1. perdita o alterazioni del senso del gusto,
  2. perdita o cambiamenti nel senso dell’olfatto,
  3. febbre,
  4. tosse insistente, secca,
  5. brividi,
  6. mancanza di appetito,
  7. dolori muscolari.

Va ricordato che già allo stato attuale nel Regno Uniti sono i primi quattro sintomi che identificano la necessità di sottoporsi a un tampone.

Resta comunque incertezza su quando fare un tampone

L’incertezza resta, perché le differenze con altre forme influenzali sono vaghe, se escludiamo gusto e olfatto. Il rischio è duplice:

  • da una parte alcuni cittadini sceglieranno ai autoisolarsi in presenza di qualsiasi sintomo che possa ricondurre alla malattia,
  • dall’altra in tanti potrebbero sottovalutare la situazione.

Nelle intenzioni dei ricercatori c’è invece la speranza di essere utili nell’indicare delle linee guida che possano fare chiarezza. Del resto la difficoltà della diagnosi senza tampone di Covid è nota sin dagli esordi della malattia.

Con un solo sintomo non dovrebbe trattarsi di Covid

In genere se i sintomi si presentano singolarmente è più probabile che si sia di fronte a un’influenza stagionale o ai virus parainfluenzali. Se ad esempio abbiamo nausea o diarrea, nella stragrande maggioranza dei casi si tratterà di una gastroenterite. Così come nel caso di raffreddore.

Il problema è che la variante Delta ha cambiato un po’ i sintomi classici di Covid. Colpisce infatti in primo luogo le vie respiratorie alte, tanto che una delle manifestazioni più importanti è proprio il naso che cola.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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