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Cura della cistite interstiziale: i consigli dell’esperta

La sindrome del dolore vescicale, meglio nota con il vecchio nome di cistite interstiziale, è un processo infiammatorio cronico a carico della vescica, le cui cause non sono ancora del tutto chiare (cliccate qui per conoscere meglio la patologia). Importante che la cura della cistite interstiziale sia iniziata ai primi sintomi. Come spesso succede la diagnosi precoce può aiutare a stare meglio prima e ad evitare che i sintomi diventino importanti e le cure complicate.

In questo caso i colpevoli sono i batteri dell’intestino

«Tuttavia sappiamo con certezza che non è causata da infezione batterica come la cistite batterica ma da contaminanti batterici di origine intestinale che possono scatenare un’irritazione che, se non trattata, evolve in infiammazione cronica. Pertanto è fondamentale correggere tutti gli stati di disbiosi intestinale ed evitare l’uso di inutili antibiotici» commenta Monica Sommariva, dirigente medico di Urologia presso l’Ospedale G. Fornaroli di Magenta (puoi chiederle un consulto qui).

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E allora, com’è la cura della cistite interstiziale?

«Rispetto al passato – spiega Sommariva – abbiamo più consapevolezza in merito alla cistite interstiziale e abbiamo a disposizione nuovi farmaci in grado di contrastarla. Le maggiori novità riguardano le terapie orali a base di acido ialuronico in combinazione con condroitinsolfato. Sono due sostanze che svolgono un’azione riparatrice delle pareti della vescica, spegnendo anche l’infiammazione. Si può optare anche per la somministrazione orale della Palmitoiletanolamide (PEA), che è ancora più efficace degli anni scorsi. Anche i farmaci cortisonici sono sempre validi per la cura di questa patologia».

È possibile ricorrere alle instillazioni vescicali?

«Qualora la terapia orale dovesse fallire, si può procedere con i trattamenti endovescicali basati sull’instillazione di glicosaminoglicani, come l’acido ialuronico e il condroitinsolfato. Si distribuiscono sulla parete della vescica, riparando la mucosa danneggiata ed eliminando l’infiammazione. Anche in questo caso, abbiamo una nuova gamma di prodotti endovescicali da associare a quelli già consolidati nel tempo» chiarisce l’urologa.

Che ruolo ha l’alimentazione?

«La correzione delle abitudini alimentari è il primo passo verso la risoluzione del problema» garantisce Sommariva. «Soprattutto nei primi due mesi di terapia bisogna evitare tutto ciò che può essere altamente acidificante, come ad esempio cioccolato, pomodori, tè, caffè, alcolici, spezie e agrumi. Per agevolare il paziente, oggi esiste la possibilità di essere seguiti anche da un dietista specializzato, “formato” sulla patologia».

Quanto conta l’esercizio fisico?

«Se la persona con cistite interstiziale presenta un piano perineale particolarmente contratto può svolgere degli esercizi specifici di rilassamento con l’aiuto di un professionista. Molto utili sono le discipline come lo yoga e il pilates e lo stretching vescicale» conclude la dottoressa.

Chiara Caretoni

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