Salute

Candida Auris: cosa sappiamo su questo fungo resistente ai farmaci?

È davvero un fungo che minaccia il mondo? L'infettivologa Antonella Castagna spiega perché questo micete sia un pericolo per la sanità

Un caso di Candida Auris in Toscana. L’anno scorsa una persona morta in Veneto. Resta molto alto l’allarme per la diffusione di questo fungo soprattutto negli Stati Uniti. Nel 2019 il primo a sollevare il caso è stato il New York Times. Nel giro di poche ore tutte le più importanti testate, anche italiane, riportavano la notizia. Un fungo resistente ai farmaci e potenzialmente letale si stava diffondendo in tutto il mondo.

Si tratta appunto della Candida Auris, un micete lievitiforme che è stato isolato per la prima volta nel 2009 nel canale uditivo (“auris” in latino significa “orecchio”) di una donna giapponese. Successivamente ha avuto la capacità di migrare in altri continenti, causando focolai epidemici anche mortali.

Gruppo San Donato

Candida Auris resistente ai farmaci usati contro le infezioni fungine

«Questo tipo Candida è resistente ai farmaci che comunemente utilizziamo per la profilassi e il trattamento delle infezioni fungine. Stiamo parlando degli azolici e in particolare del fluconazolo. Purtroppo, però, gli esperti hanno riscontrato delle resistenze anche ad altre classi di antifungini meno utilizzati, come le echinocandine e l’amfotericina B», dice Antonella Castagna, primario dell’Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Direttore della scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

«Si può affermare, dunque, che siamo di fronte a un micete estremamente difficile da trattare. Può essere associato a un tasso di mortalità molto elevato. Contamina in maniera estesa gli ambienti nei quali è presente il malato, tanto che in questi casi risulta necessario bonificare locali, attrezzature e oggetti con perossido di idrogeno e ipoclorito di sodio».

Rappresenta quindi una minaccia per la salute pubblica?

Sicuramente la Candida Auris fa paura. Secondo meccanismi ancora poco conosciuti, resiste agli antifungini ed è difficile da debellare, ormai è chiaro. «Ciò, però, si inserisce nel contesto più generale e globale dell’antibiotico-resistenza, che da tempo sta destando molte preoccupazioni nella comunità scientifica. Si stima, infatti, che nei prossimi decenni la resistenza di alcuni batteri nei confronti degli antibiotici sarà una delle principali cause di decesso nel mondo».

Inoltre, non tutti i Paesi sono “preparati” ad affrontare infezioni fungine del genere. «Se in Europa i laboratori sono già perfettamente attrezzati per riconoscere la Candida Auris e diversificarla da quella Albicans, non si può dire la stessa cosa per altre parti del mondo».

In Italia cautela ma niente allarmismi

«Il problema della resistenza ai farmaci non deve essere ignorato, visto l’impatto che potrebbe avere sulla popolazione generale. Tuttavia bisogna mantenere una certa cautela, soprattutto nel nostro Paese. A oggi non sono stati segnalati focolai epidemici. Quindi è giusto parlarne e capire cosa si rischia nel caso in cui si contraesse l’infezione, ma senza fare inutili allarmismi» conclude Castagna.

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