Salute

Allergie: i rimedi utili (e quelli inefficaci) per difendersi da acari e muffe

L'allergologo Alessandro Fiocchi spiega in che modo si può prevenire il contatto con gli allergeni indoor

Stando all’Annuario statistico dell’ISTAT tra le patologie croniche più diffuse nel nostro Paese ci sono le malattie allergiche, precedute solo da pressione alta e processi infiammatori a carico delle articolazioni. «Si tratta di una problematica che, da Nord a Sud, interessa circa 6 milioni di persone». Alessandro Fiocchi è Direttore della Divisione di Allergologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. «Il dato più preoccupante, però, è quello che coinvolge la popolazione pediatrica. Negli ultimi 20 anni i bambini allergici sono cresciuti del 350%, passando dal 7 al 25% del totale». Tra i nemici più importanti ci sono acari e muffe.

Inquinamento indoor: lo studio del Bambino Gesù su acari e muffe

Quando si parla di questo disturbo si è soliti pensare che sia esclusivamente legato ai pollini e, dunque, confinato ad alcuni mesi dell’anno. In realtà, una buona fetta dei quasi 2 milioni di bambini italiani allergici manifesta una sintomatologia riconducibile ad allergeni perenni, come acari, muffe e funghi.

Gruppo San Donato

«Il prurito, specialmente dietro alla schiena, la dermatite atopica, la rinite, l’asma, le infezioni respiratorie e l’eccessiva sudorazione notturna si acutizzano negli ambienti chiusi.  Tendono inoltre a peggiorare in presenza di diversi fattori ambientali, sui quali stiamo conducendo uno studio epidemiologico che sarà presentato nel 2020». «Per approfondire il fenomeno dell’inquinamento indoor gli specialisti del Bambino Gesù stanno facendo compilare un questionario ambientale europeo scientificamente validato ai genitori dei bambini in prima visita per sospetta patologia allergica. Dai dati raccolti finora, ad esempio, è emerso che, genetica a parte, i bambini sono più predisposti a sviluppare un’allergia non stagionale se:

  • vivono in città piuttosto che in campagna,
  • hanno genitori fumatori,
  • sono circondati da peluche,
  • hanno animali domestici,
  • permangono a lungo in locali umidi.

Acari e muffe: attenzione a come si pulisce casa

Non solo. Ci sono abitudini dannose che possono favorire l’insorgenza di una patologia allergica:

  • utilizzare disinfettanti per pulire pavimenti e piani di lavoro,
  • passare raramente l’aspirapolvere,
  • usare frequentemente spray deodoranti e insetticidi,
  • stendere i panni in casa.

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I metodi efficaci per difendersi da acari e muffe

Sebbene i fattori ambientali predisponenti l’allergia indoor siano ancora al vaglio degli studiosi, è possibile mettere in atto alcune semplici regole per limitare l’esposizione agli allergeni. «Sarebbe bene rivestire i materassi, che ospitano addirittura 10 milioni di acari, con tessuti anti-acaro e lavare la biancheria da letto ogni settimana, a 50-60 gradi. Meglio lasciar perdere i tappeti e le moquette. Sono un ricettacolo di polvere, e sarebbe indicato optare per armadi chiusi piuttosto che per cabine-armadio a vista».

Anche la scelta dell’aspirapolvere gioca un ruolo fondamentale

«Sicuramente è preferibile acquistarne una dotata di filtro Hepa, un sistema in grado di trattenere anche particelle di 0,3 micrometri, che è sensazionale se si pensa, ad esempio, che lo spessore di un capello può variare dai 18 ai 180 micrometri. Nato dalla ricerca in campo nucleare e riconosciuto dall’Unione Europea come standard, questo dispositivo consente di filtrare i fluidi, come l’aria, senza rimettere in circolo le polveri in essa contenute» spiega il professor Fiocchi, intervenuto durante la presentazione del nuovo aspirapolvere Folletto VB100. E per quanto riguarda i bambini, devono rinunciare ai loro peluche? Assolutamente no! «Basta chiudere i pupazzi pelosi in un sacchetto e metterli in freezer per 12 ore: in questo modo si eliminano tutti gli allergeni presenti. L’operazione andrebbe ripetuta ogni 2 settimane circa».

I metodi totalmente inutili

Ci sono, altresì, metodi totalmente inutili e inefficaci per eliminare gli acari della polvere dalla propria abitazione. «L’umidità è sicuramente un fattore predisponente per l’allergia indoor ma l’utilizzo del deumidificatore non allontana il problema. La stessa cosa vale per i dispositivi a ultrasuoni, venduti anche nelle farmacie, che promettono di bloccare il ciclo di riproduzione degli acari: questi oggetti non funzionano. Bisognerebbe anche evitare di acquistare materassi in lattice, che non hanno alcun potere anti-parassitario, e di utilizzare gli acaricidi, che non servono a niente».

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