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La Dieta Dukan mi ha fatto venire l’acidosi

Barbara Novara, artigiana di 23 anni, da anni in lotta con il peso in eccesso e ha provato anche la Dieta Dukan. A OK però racconta che il celebre regime inventato dal francese Pierre Dukan le avrebbe causato una forma rara di acidosi). Possibile? Sì, secondo la dietista che l'ha presa in cura dopo l’acidosi. Assolutamente no, secondo l’esperto dell’Inran Andrea Ghiselli (puoi chiedergli un consulto), tra i nutrizionisti online di OK. Ecco la storia della ragazza e l’opinione dei due specialisti. «Per favore non parlatemi dei successi della dieta Dukan. Sì, è vero fa perdere rapidamente molti chili, ma secondo me comporta anche dei rischi per la salute. Io ne sono l’esempio. A mie spese ho scoperto che il fai da te nel campo delle diete è veramente dannoso.?Il mio rapporto problematico con il peso, e il desiderio di avere una figura filiforme, inizia otto anni fa, quando a 14 anni, a causa di una reazione allergica, sono costretta a iniziare una cura a base di cortisone. Mi gonfio smisuratamente e arrivo a pesare 84 chili, per un’altezza di 165 centimetri, che poi scendono lentamente a 78.

Barbara Novara, artigiana di 23 anni, da anni in lotta con il peso in eccesso e ha provato anche la Dieta Dukan. A OK però racconta che il celebre regime inventato dal francese Pierre Dukan le avrebbe causato una forma rara di acidosi). Possibile? Sì, secondo la dietista che l’ha presa in cura dopo l’acidosi. Assolutamente no, secondo l’esperto dell’Inran Andrea Ghiselli (puoi chiedergli un consulto), tra i nutrizionisti online di OK. Ecco la storia della ragazza e l’opinione dei due specialisti.

«Per favore non parlatemi dei successi della dieta Dukan. Sì, è vero fa perdere rapidamente molti chili, ma secondo me comporta anche dei rischi per la salute. Io ne sono l’esempio. A mie spese ho scoperto che il fai da te nel campo delle diete è veramente dannoso.?Il mio rapporto problematico con il peso, e il desiderio di avere una figura filiforme, inizia otto anni fa, quando a 14 anni, a causa di una reazione allergica, sono costretta a iniziare una cura a base di cortisone. Mi gonfio smisuratamente e arrivo a pesare 84 chili, per un’altezza di 165 centimetri, che poi scendono lentamente a 78.

Gruppo San Donato

Così a 18 anni decido di andare da una dietologa dell’ospedale di Asti che mi dà una dieta ben bilanciata e nel giro di un paio di anni perdo 13 chili fino a stabilizzarmi intorno ai 65 chili. È già un buon risultato, ma io voglio di più. Così a maggio del 2011, su suggerimento di qualche conoscente, comincio a informarmi sul web su quella che è una dieta di gran moda, la Dukan (LEGGI: come fa perdere peso).

Tutti ne parlano entusiasti e in effetti i risultati arrivano in fretta. Proprio quello che mi occorre per buttare giù gli ultimi cinque o sei chili. Non compro il libro di Pierre Dukan, ma seguo solo i consigli che si trovano copiosi sui siti internet su come funziona (I 100 alimenti permessi dalla dieta Dukan) e i tanti suggerimenti che i forum di lettori danno. Poi arrivano le vacanze, la Dukan rimane nel cassetto e, puff, i tre chili persi diventano a settembre quattro o cinque in più. Tanto velocemente erano andati via, altrettanto velocemente li ho ripresi con gli interessi.

Questa Dieta Dukan, ad azione rapida, però ti predispone mentalmente a pensare che basta ricominciare con il regime alimentare iperproteico per raggiungere il tuo obiettivo senza fatica. Il 19 settembre 2011 mi rimetto a dieta, questa volta con regolarità: la prima fase dura 10 giorni e passo alla seconda fase in cui posso rintrodurre alcune verdure. Tutto procede per il meglio fino a dicembre. Arrivo ai 59 chili: il mio obiettivo. Ma quando passo all’ultima fase reintroducendo i carboidrati e gli altri alimenti, il mio corpo reagisce male: ho forti problemi digestivi, alito pesante, amenorrea, stitichezza, stanchezza cronica. Vado dal medico curante che mi consiglia di fare gli esami del sangue e fare una visita dal cardiologo, si avverte qualche aritmia al cuore. Gli esami danno risultati nella norma, ma i sintomi proseguono e il mio calo ponderale non sembra finire.

Arrivo a pesare 55 chili. A maggio 2012 rifaccio gli esami del sangue: l’ematrocrito è sballato. Secondo il mio medico e secondo la dietologa Nicoletta Chiornio, ho sviluppato un’acidosi. Il mio corpo si è intossicato: i reni non riuscivano a eliminare tutta la mole di acidi e di tossine e reagiva come poteva. Ora sto cercando di disintossicarmi dalle mole di proteine introdotte con la Dukan seguendo una dieta vegetariana… Chili o non chili rivoglio la mia salute!».
Barbara Novara

La Dieta Dukan ha causato l’acidosi alla lettrice?
La dietista che l’ha seguita, Nicoletta Chiornio: sì, è così

Una dieta iperproteica, come la Dukan, può portare a due forme di acidosi. Una più comune, la chetosi, che porta a una diminuzione dell’appetito ed è causata da una forte eliminazione dei grassi adiposi in carenza di carboidrati (per brevi periodi, sotto controllo medico e bevendo molta acqua non porterebbe a gravi danni per la salute). Una molto più subdola (quello che ha colpito la lettrice) che porta con sé sintomi quali mal di testa, amenorrea, soglia del dolore abbassata, stanchezza cronica, stato pro-infiammatorio. Questo processo avviene perché le funzioni metaboliche e gli organi di diuresi – i reni sono sovraccaricati – non sono in grado di eliminare dal corpo la gran mole di residui acidi e di tossine, dovuti soprattutto alle proteine animali che si assumono con la dieta. Non riuscendo ad espellerle, rimangono nel sangue acidificandolo. Il sistema di protezione (tampone) del fisico riporta i livelli a valori normali anche prelevando dal fisico stesso elementi alcalini come calcio e ferro. Ed è proprio questo meccanismo di difesa naturale che può portare a problemi a lungo termine. Infatti il corpo preleva direttamente dalle riserve della persona a dieta i minerali che, proprio per il regime alimentare sbilanciato, non vengono immediatamente reintegrati. In particolare, chi protrae per lungo tempo diete iperproteiche potrebbe subire dei processi di osteoporosi più elevati nel corso degli anni. L’acidificazione è inoltre peggiorata dal consumo continuato di zucchero, bibite alla cola, tè, caffè, carboidrati raffinati, grassi industriali.?Una soluzione per ridurre i processi di acidosi è quella di disintossicare il corpo dall’eccesso di proteine animali con una dieta opposta come quella vegetariana, basata soprattutto sull’assunzione di frutta e verdura, cereali integrali, legumi e semi (come mandorle, noci, etc.). Nel caso della lettrice è stata prescritta appunto questo tipo di alimentazione. I carboidrati sono stati gradualmente reintegrati, con il consiglio di preferire quelli integrali, in quanto più completi nutrizionalmente e non demineralizzanti.
Nicoletta Chiorno

La Dieta Dukan ha causato l’acidosi alla lettrice?
Andrea Ghiselli (chiedigli un consulto), dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran): no, non è così

Nel caso della ragazza che scrive non è probabile (anche se tutto è possibile) che il colpevole sia un’acidosi metabolica, soprattutto perché avviene dopo la reintroduzione dei carboidrati. Piuttosto sembra più plausibile (ma siamo nel campo delle ipotesi) che una dieta prolungata e reiterata senza copertura gastrica con antiacidi e senza supplementazione di fibra possa essere responsabile di un po’ di gastrite e stipsi. Non che il problema sia di esigua entità, tutt’altro, ma non mi trovo d’accordo con la spiegazione della dietista, che forse appartiene alla scuola natur-vegan, attribuendo la causa di tutti i mali alle proteine animali e misurando il pH dell’urina per vaticinare se si sta perdendo calcio, ferro o chissà cos’altro. ?In conclusione: io non condivido l’approccio Dukan alla perdita di peso, ma non ritengo che quel regime, se ben fatto e se eseguito per brevi periodi di tempo come lo stesso Pierre Dukan ammonisce, possa portare a situazioni come quella della lettrice. Men che meno ritengo che l’abolizione delle proteine animali, suggerita dalla dietista, sia la maniera appropriata per risolvere una situazione che andrebbe indagata più a fondo anche con altri specialisti per capire il motivo dell’amenorrea, e soprattutto dell’aritmia.
Andrea Ghiselli

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