Salute Mentale

Paura di volare: cause, sintomi e possibili rimedi

L'esperto di psicologia dell’aviazione, Andrea Castiello D’Antonio, spiega come mai alcune persone sperimentano questa fobia e in che modo si può intervenire

Secondo un sondaggio di EuroDap – Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico, condotto nel 2019 su 568 persone dai 25 ai 65 anni, è emerso che l’aerofobia, cioè la paura di volare, interessa il 67% degli italiani. Andrea Castiello D’Antonio, psicologo e psicoterapeuta, esperto di psicologia dell’aviazione (valutazione del personale di volo, formazione e management degli equipaggi), autore di La paura di volare (Franco Angeli), ci spiega le cause di questa fobia e come possiamo intervenire.

Quali sono le cause della paura di volare?

Con la paura di volare si può convivere da sempre o iniziare a farci i conti da un certo momento in poi, ad esempio dopo un viaggio con forti turbolenze. Il ricordo di esperienze negative avute in volo, infatti, può dare luogo a un senso di impotenza, indurre a pensare che gli incidenti siano più frequenti di quanto riportino i dati reali e dunque generare ansia e angoscia.

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La fobia del volo, però, può anche avere un’origine più profonda. Qui entra in gioco la paura irrazionale, del tutto slegata da elementi di realtà (turbolenze, guasti, passeggeri molesti). L’aereo rappresenta il «contenitore» ideale di molte delle fonti di stress che l’uomo può sperimentare: non si può controllare personalmente il movimento del mezzo, non si può entrare e uscire liberamente dalla cabina, si è costretti a stare insieme a sconosciuti, si può temere di sentirsi poco bene, si ha poco spazio individuale, si è «bloccati» a 10mila metri di altezza.

Quali sono i sintomi?

L’aerofobia si manifesta con palpitazioni, respiro corto, tremori, mani e piedi gelati, sudorazione, offuscamento della vista, confusione mentale. Si può avere paura anche di stare male, impazzire e morire. C’è chi inizia a stare male già alcuni giorni prima della partenza: oltre ai disturbi tipici dell’ansia si aggiunge il pensiero assillante di dover andare in aeroporto, superare i controlli, attendere l’apertura del gate, entrare nell’aeromobile e così via. Chi sperimenta la paura del volo è convinto di essere l’unico sull’aereo a essere agitato e angosciato, sentendosi quindi giudicato e con gli occhi degli altri passeggeri puntati addosso.

Come si può intervenire per superare la paura di volare?

I corsi online

Quando a scatenare la fobia sono elementi oggettivi e tecnici, come i segnali acustici, le turbolenze, le vibrazioni, si può trarre giovamento da rassicurazioni e spiegazioni razionali, fornite ad esempio dai molteplici corsi online erogati dalle stesse compagnie aeree. Queste lezioni, solitamente curate da specialisti, personale di bordo e comandanti, costituiscono un aiuto prezioso.

La psicoterapia

Se invece l’ansia del viaggio in aereo non è strettamente correlata a caratteristiche pratiche e tecniche del volo è più utile intraprendere un percorso di psicoterapia per individuare le radici profonde dell’ansia, che sicuramente sono dislocate altrove, certo non dentro l’aereo. Molte persone tentano di anestetizzare la paura di volare assumendo psicofarmaci o bevendo alcolici: due pratiche che sconsiglio perché riducono la lucidità e non consentono di risolvere il problema in modo definitivo.

I rimedi naturali

Potrebbero eventualmente essere utili gli integratori a base di valeriana, biancospino, camomilla e passiflora, da assumere già almeno una settimana prima della partenza, che possono aiutare ad arrivare in aeroporto un po’ più rilassati.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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