Benessere

Viaggi: 5 motivi per cui dovresti prenotare un biglietto aereo

Secondo numerosi studi viaggiare migliora le abilità personali e velocizza i processi di apprendimento. Provare per credere

Dicono che un viaggio si viva 3 volte: quando si sogna, quando si vive e quando si ricorda. Prenotare un biglietto aereo è infatti un’azione di coraggio e libertà che fa bene alla salute mentale. Lo confermano numerosi studi di scienza e psicologia, che testimoniano come viaggiare migliora le abilità personali e velocizza i processi di apprendimento. Ecco allora 5 buoni motivi per preparare la valigia e partire alla scoperta di una nuova meta.

Viaggiare aiuta a conoscersi meglio e ritrovare sé stessi

Abbandonare la propria zona di comfort e partire per un nuovo viaggio, seppur inizialmente può provocare un senso di disagio, è fondamentale per la crescita personale, perché permette di aumentare la nostra stabilità emotiva, la nostra resilienza e anche l’autostima. Lanciarsi in avventure stimolanti aiuta infatti a conoscersi meglio, mettersi alla prova e focalizzare la propria vita con occhi nuovi. Tutto questo anche grazie all’interazione, al senso di connessione e fiducia con altre persone. Inoltre, viaggiare con il partner o con amici consente di condividere esperienze e creare ricordi che possono rinforzare le nostre relazioni. Pianificarlo (dalla scelta della meta, all’itinerario, all’acquisto dei biglietti) e poi viverlo facilita infatti la vicinanza e aumenta la collaborazione.

Gruppo San Donato

Aumenta la creatività e la capacità di problem solving

Secondo uno studio condotto dalla Academy of Management Journal, chi ha avuto esperienze professionali all’estero ha più fantasia rispetto a persone che non si sono mai mosse e riesce a risolvere un problema con più elasticità mentale. William Maddux, autore principale dello studio, dice infatti che «le persone che integrano una nuova cultura nella loro identità sono più creative nel lungo periodo». Fondersi con nuove lingue, usi e costumi è quindi la chiave per un reale incremento della creatività, perché allena la mente a pensare in modo diverso e ad accogliere nuove idee. Gli scienziati la definiscono “flessibilità cognitiva”, ovvero la capacità del cervello, estremamente sensibile al cambiamento, di adattarsi con rapidità a nuove esperienze e ambienti. Non solo, ci sono effetti positivi anche sulle funzioni cognitive. Il nostro cervello soffre la ripetizione eccessiva degli stessi stimoli (come percorrere ogni giorno la stessa strada), quindi la vacanza migliora la capacità di memoria e l’apprendimento.

Viaggiare riduce lo stress

Mente e corpo ogni tanto ci chiedono di prendersi una pausa dagli impegni pressanti e lo stress della vita quotidiana. Quale modo migliore se non con un viaggio? Viaggiare permette di interrompere la routine per toccare, vedere e sentire cose nuove che regalano una sensazione unica di rilassamento e libertà. È stato infatti scientificamente provato che dopo 3 giorni di vacanza, i viaggiatori esaminati si sentono riposati, meno stressati e di buon umore. Effetti che durano fino a due settimane dal rientro a casa. Inoltre, la vacanza favorisce la produzione di endorfine, i famosi ormoni del benessere che inducono alla sensazione di piacere ed euforia.

Rende più felici

Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Consumer Psychology della Cornell University, negli Stati Uniti, viaggiare è pura felicità. Durante lo studio, fatto su 17.000 persone di 17 Paesi diversi, il 70% dei partecipanti ha confermato che i soldi spesi per pianificare un viaggio possono produrre una felicità più durevole di quelli spesi per oggetti, perché questi ultimi rappresentano una soddisfazione reale ma breve, mentre il viaggio è un’esperienza che ci gratifica a lungo termine e che inizia già dal momento in cui si pianifica. Anche lo psicologo e ricercatore olandese Jeroen Nawijn ha studiato la correlazione tra felicità e viaggi. Osservando diversi turisti ha scoperto che viaggiare li rendeva più soddisfatti del 20% in più rispetto a chi non viaggia. Una soddisfazione che cresce via via che aumentano i giorni di viaggio fino al penultimo prima della partenza.

Viaggiare è vita

«Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile». Se è vero che viaggiare è vivere, allora cosa aspetti? Prepara la valigia, il mondo ti aspetta e la salute ti ringrazierà.

Leggi anche…

Mostra di più

Beatrice Foresti

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, insieme ad altre testate. È laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all’Università IULM di Milano e ha da poco terminato un Master in Giornalismo alla RCS Academy. È appassionata di scrittura, radio, fotografia e viaggi.
Pulsante per tornare all'inizio