Salute Mentale

La depressione stagionale colpisce anche d’estate

Odi l’estate? Non sopporti il caldo? La luce accecante del sole ti butta giù? Se è così potresti soffrire della depressione stagionale

La SAD (dall’inglese seasonal affective disorder, giocando sul fatto che sad significa triste) può colpire anche in questa stagione e non solo in autunno o in inverno; insomma la depressione stagionale può colpire sempre.

Le condizioni meteorologiche possono infatti influire negativamente sull’umore, tanto che si parla di SAD quando assistiamo a un cambiamento climatico e ambientale significativo.

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Non bisogna assolutamente sottovalutare la depressione stagionale

Il primo a identificare questo disturbo è stato Norman Rosenthal, professore di psichiatria alla Georgetown University School of Medicine di Washington. Va detto subito che la forma estiva colpisce molte meno persone rispetto a quella autunnale. Chi ne è colpito vive l’estate come un periodo di particolare difficoltà. La SAD estiva secondo gli esperti non va assolutamente sottovaluta. “È una condizione seria – avverte Rosenthal – perché porta a dormire poco e male, a mangiare meno e addirittura può sfociare in una vera e propria depressione”. Com’è noto la depressione è una vera e propria malattia sistemica, che interessa cioè molti organi del nostro corpo. Qui puoi leggere quali sono i sintomi della depressione e scoprire quando si può parlare di depressione.

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Quali sono i sintomi della depressione stagionale?

I sintomi devono perdurare per almeno due estati consecutive.

Le energie calano, ci si chiude in se stessi, si diventa più pigri del solito e diminuisce l’interesse anche verso le attività che generalmente ci piacciono. Diventiamo malinconici, nostalgici, ci sentiamo abbandonati.

Quali sono le cause?

Ci sono molte teorie, ma finora non ci sono risposte certe a questa domanda.

  • Secondo alcuni a giocare un ruolo importante è la melatonina. A causa delle molte ore di luce, il corpo ne produce significativamente in quantità minore. La melatonina è il neurotrasmettitore che ci permette di addormentarci. Viene secreto quando arriva il buio.
  • Un’altra ipotesi riguarda i disturbi del ritmo circadiano determinati sempre dalla prolungata irradiazione del sole. In parole povere ci sono molte più ore di luce.

In realtà non ci sono studi scientifici importanti che se ne siano occupati, proprio perché la SAD estiva interessa pochi individui. Si stima che colpisca il 10% delle persone interessante da SAD. Questo significa che ne soffre l’1% della popolazione generale.

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Depressione stagionale: come va affrontata?

La SAD autunnale viene spesso affrontata con la fototerapia. È una tecnica che cura grazie all’utilizzo della luce. Durante la terapia il paziente è messo vicino a una fonte di luce che può essere naturale, ma nella maggior parte dei casi è artificiale. Si tratta della light box (scatola della luce, ndr). La fototerapia ha sempre più applicazioni. Leggi qui se vuoi approfondire l’argomento.
Sfortunatamente lo stesso non può avvenire con la versione estiva.

Cosa fare nei casi lievi o moderati

  1. Nei casi lievi o moderati la terapia migliore è quella di cercare di fare solo le cose che ci possano dare piacere psicologico. Bisogna cercare di essere creativi, in modo da vivere nuovi e interessanti stimoli per risvegliare le nostre energie creative.
  2. Un sistema che può funzionare è quello di prevedere week end in montagna o perlomeno in collina. Anche il mare può andare bene, ma solo se in spiagge non troppo affollate e magari in zone particolarmente ventilate. In questo modo ci si distrae dalla quotidianità, concentrandosi sul fatto che la fine della settimana sarà piacevole, almeno dal punto di vista climatico.
  3. Anche fare spesso bagni freddi i docce, usare molto spesso l’aria condizionata, rimanere in luoghi chiusi e ventilati, indossare occhiali scuri sono tutte situazioni che possono essere d’aiuto.

Se la situazione della depressione stagionale è più grave?

“In questi casi – suggerisce il professor Rosenthal – è meglio rivolgersi alla terapia farmacologica. Alcuni miei pazienti cominciano a prendere antidepressivi all’inizio di marzo, quando arrivano i primi sintomi. In questo modo riescono a superare la versione estiva della SAD senza troppi problemi. Naturalmente consiglio loro di seguire anche tutte le strategie che si raccomandano a chi ne soffre in forma lieve o moderata”.

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