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Scosse elettriche nel cervello migliorano le performance degli sportivi

Gli atleti sottoposti a stimolazioni elettriche ottengono un vantaggio sugli avversari. Gli americani lo chiamano Brain Doping

Stimolare il cervello con impulsi elettrici migliora le prestazioni degli atleti. Da tempo, soprattutto negli Stati Uniti si sta indagando il cosiddetto brain doping, il doping del cervello, per incrementare i risultati delle performance degli sportivi di professione.

Ora un test condotto dalla Ussa, la Sci e Snowboard Association nord americana, ha messo in luce come gli atleti sottoposti a stimolazioni elettriche possano ottenere un vantaggio sugli avversari.

Gruppo San Donato

La ricerca, pubblicata su Nature, ha coinvolto sette specialisti del salto con gli sci. Nel loro casco è stato inserito un dispositivo in grado di fornire energia elettrica alla corteccia motoria, cioè quella zona del cervello che controlla le abilità fisiche. Gli sciatori per quattro volte a settimana, per due settimane, hanno saltato su una piattaforma. Durante questo periodo quattro di loro hanno ricevuto una stimolazione a corrente transcranica e altri tre una procedura simulata, insomma il famoso effetto placebo.

I risultati hanno evidenziato che la stimolazione migliorava la forza nel salto del 70% e la loro coordinazione dell’80% rispetto agli altri.

Un’altra ricerca dell’Università del Kent, presentata proprio in questi giorni durante il Biomedical Basis of Elite Performance meeting a Nottingham in Gran Bretagna, ha rivelato come il doping cerebrale riduca la percezione della fatica.

Lo studio ha coinvolto dodici volontari, che hanno pedalato su una bicicletta al massimo delle loro possibilità. Chi era stato stimolato pedalava in media due minuti più a lungo e si sentiva meno stanco, rispetto a chi non lo era. In caso di estrema fatica, quindi, il cervello rallenta i muscoli, come forma difensiva.

Francesco Bianco 
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