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Vuoi dormire bene? Il buio è quello che ti serve

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Dormire al buio è la prima regola per stare bene: riposare una sola notte con una luce soffusa, come quella della TV accesa anche senza volume, aumenta il battito cardiaco e gli zuccheri nel sangue, anche nei giovani sani.

Gruppo San Donato

Niente luci soffuse: attraversano le palpebre e disturbano il sonno

Lo conferma uno studio svolto dal Center for circadian and sleep medicine della Northwestern University. La luce soffusa entra attraverso le palpebre e disturba il sonno, nonostante gli occhi siano chiusi. Il battito cardiaco in genere scende di notte, rallentando, mentre il cervello è impegnato a riparare e ringiovanire il corpo. Un battito cardiaco elevato durante la notte è un fattore di rischio importante per futuri problemi al cuore come confermato da molti studi. Invece alti livelli di zucchero nel sangue sono un segnale di insulino resistenza: il corpo smette di usare in modo corretto il glucosio e il pancreas è in super lavoro, inondando l’organismo con molta insulina. Nel tempo questa situazione può portare al diabete di tipo 2.

Lo studio

I ricercatori hanno coinvolto 20 ventenni sani, in un esperimento: hanno dormito due notti in un laboratorio. La prima notte hanno dormito al buio completo: tutti i partecipanti erano connessi a dispositivi che monitoravano la qualità del sonno. Il team di esperti ha registrato le onde cerebrali, il respiro, il battito cardiaco e i livelli di melatonina. La melatonina, ricordiamo, è un ormone che regola il ritmo circadiano del sonno e della veglia. Nella seconda notte una parte dei ragazzi ha dormito ancora al buio, mentre un’altra parte con una luce fioca. Si stima che a occhi chiusi passi attraverso le palpebre tra il 5 e il 10% di luce presente nella stanza, parliamo quindi di pochissima luce. Persino una quota di illuminazione cosi bassa, rallenta le onde cerebrali e la fase REM, il lasso di tempo in cui il cervello ripara le cellule. In più il battito cardiaco era più alto, cosi come l’insulino resistenza e la pressione sanguigna. La luce non era comunque sufficiente per abbassare i livelli di melatonina.

Il consiglio dei ricercatori è quindi quello di serrare bene le tapparelle e spegnere qualsiasi fonte di luce: se teniamo il cellulare acceso è consigliato di girarlo e di tenerlo lontano dal letto o ancora meglio usare una maschera per dormire.

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