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Vaccino Covid-19: l’evoluzione del virus post vaccinazione

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Arriva un importante studio dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano che conferma l’efficacia dei vaccini contro il Covid-19. La ricerca è particolarmente interessante, perché sono state coinvolte 2000 persone che lavorano proprio nel centro di ricerca. Non solo medici e infermieri ma anche personale amministrativo e ricercatori. Tutti sono stati seguiti dall’inizio della pandemia, prima attraverso i tamponi e successivamente verificando la copertura anticorpale dopo le vaccinazioni.

Gruppo San Donato

La prima conferma è che il vaccino funziona bene, prima della vaccinazione il tasso di infezione era del 17.8%, dopo il vaccino è sceso all’1,5%. I vaccinati anche quando contraggono il virus hanno una bassa capacità di trasmetterlo ad altre persone, la carica virale dura pochi giorni ed è anche molto bassa. Nel dettaglio i ricercatori hanno evidenziato che prima della partenza della campagna vaccinale, 266 delle persone analizzate avevano contratto un’infezione da Sars Cov 2, dal punto di vista percentuale siamo quindi intorno al 17,8%.

Dopo la vaccinazione solo 30 persone hanno preso l’infezione, quindi l’1,5% del campione, con sintomi molto lievi. Il test molecolare è risultato positivo in media per soli 2 giorni, invece dei 16 medi di una infezione in persone non vaccinate. Questo dato è molto importante sia per limitare il contagio sia per poter tornare alla vita lavorativa e sociale. Le 2000 persone hanno avuto una forte risposta immunitaria già a una settimana dalla prima dose del vaccino. In 39 non hanno sviluppato una risposta anticorpale misurabile, in genere si trattava di persone anziane. A 6/7 mesi dal completamento della vaccinazione il 94% degli individui testati aveva ancora livelli di anticorpi misurabili nel sangue. Questo dato è interessante per individuare quali siano le persone che dovranno procedere con la terza dose

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