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Blue Monday: il giorno più triste dell’anno spiegato dagli esperti

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Ogni terzo lunedì di gennaio si rinnova l’appuntamento con la desolazione e l’infelicità del giorno più triste dell’anno. A stabilire questa data ci ha pensato nel 2015 Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff, con una formula matematica in grado di incrociare diverse variabili negative.

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Quali sono le varianti che determinano il giorno più triste dell’anno?

I sensi di colpa per i soldi spesi a Natale, il clima invernale, il calo di motivazione e attenzione, la necessità di resettare e voltare pagina. Cosa si tende a fare quando siamo tristi? Mangiamo dolci. Il gastroenterologo Attilio Giacosa ci spiega come mai.

Tristezza e cibo: qual è il fil rouge?

Scegliere un buon piatto di pasta o un dolce è un comportamento che viene attuato in condizioni di cattivo umore, depressione e malinconia. In realtà esiste un percorso biologico in questo contesto perché questi tipi di cibo producono una grande quantità di un composto, il triptofano. A sua volta questo elemento è il precursore di una molecola molto importante: la serotonina. Questa sostanza conosciuta dal grande pubblico come la sostanza del piacere e del benessere è in grado di stimolare centralmente in sede encefalica questo tipo di risposta, quindi da agire sostanzialmente da antidepressivo. Basti sapere che il 95% della produzione di serotonina avviene a livello delle cellule intestinali, quindi è li che avviene questo meccanismo molto particolare che assume significati estremamente importanti.

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