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Una campagna social per riconoscere la tosse cronica

Al via "La tosse cronica non è social", una campagna che dà voce a chi sperimenta lo stress psico-fisico correlato alla tosse cronica

La tosse cronica, che può durare due mesi e anche più, è un disturbo che colpisce una persona su 10 e sono soprattutto le donne a esserne colpite. È una condizione per la quale fino a oggi è mancata la consapevolezza da parte di chi ne soffre e di molti operatori sanitari, cosa che rende il percorso diagnostico lungo e tortuoso, con risvolti negativi sulla salute delle persone.

Aggiornate le linee guida sulla tosse cronica

L’attenzione della comunità scientifica sul tema però sta crescendo. Lo dimostra l’impegno della European Respiratory Society, che ha aggiornato le linee guida sulla tosse cronica e nel suo Congresso 2020 le dedica diverse sessioni di approfondimento. «Quest’anno l’European Respiratory Society ha incluso la tosse cronica tra i principali disturbi respiratori che necessitano di un approfondimento da parte della comunità scientifica, al pari dell’asma e della bronchite cronica» commenta Antonio Spanevello, Professore di Malattie dell’apparato respiratorio presso Università degli Studi dell’Insubria di Varese e Direttore Scientifico dell’IRCCS Maugeri di Tradate.

Gruppo San Donato

Da cosa si riconosce la tosse cronica?

Ma come riconoscerla? «La tosse cronica risulta maggiormente suscettibile a diversi fattori scatenanti, che tipicamente non causano tosse nei soggetti sani» spiega Lorcan McGarvey, Professore alla Queen’s University di Belfast, Irlanda. «Questi fattori includono azioni legate alla quotidianità come parlare, ridere, un cambiamento nella temperatura dell’aria o l’esposizione ad aerosol o a odori del cibo».

Al via la campagna “La tosse cronica non è social”

È proprio dall’ascolto dei pazienti che nasce La tosse cronica non è social: una campagna digitale e multicanale, realizzata con il patrocinio di FederAsma e Allergie, che dà voce a chi sperimenta quotidianamente lo stress psico-fisico a essa correlato, scegliendo un linguaggio universale, riconoscibile e semplice ma al tempo stesso, ad alto impatto emotivo. «La tosse cronica condiziona pesantemente la qualità di vita delle persone che ne soffrono e di chi vive accanto ad esse, limita azioni quotidiane che sono parte integrante della socialità di ciascuno di noi, può generare difficoltà sul posto di lavoro, indurre stati di stress e di progressivo isolamento» avverte Laura Mastrorillo, Presidente di FederAsma e Allergie. «Con questa campagna di comunicazione, la nostra Federazione è come sempre impegnata a favorire l’informazione e ad aiutare le persone ad avere maggiore conoscenza e consapevolezza sulla propria salute».

La campagna sulla tosse cronica sfrutta le emoji

Per esprimere tutto questo, la campagna fa ricorso alle “emoji”, oggi un’estensione del nostro normale modo di esprimerci, in grado di evocare e comunicare emozioni con un’ampia gamma di sfumature. L’obiettivo è far conoscere l’impatto che la tosse cronica può avere sulla sfera emotiva e relazionale della persona e  promuovere, al contempo, l’health literacy, grazie ai messaggi informativi della campagna stessa che saranno resi disponibili sulla pagina internet. Maggiori informazioni su questo sito.

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