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Il viaggio artistico nel mondo dell’HIV da oggi è anche una mostra virtuale

La mostra "Together we can stop the virus", che racconta l'HIV con un linguaggio nuovo e accessibile a tutti, è online

La mostra Together we can stop the virus inaugurata un anno fa a BASE Milano, oggi ha uno spazio permanente online in un museo virtuale interattivo accessibile a tutti sul sito. Navigando all’interno dell’ambientazione l’utente avrà l’impressione di muoversi in una vera e propria galleria d’arte interattiva dove è possibile compiere diverse azioni: guardare il video backstage e le opere d’arte, consultare la biografia degli artisti e le didascalie, ma anche imbattersi in alcune curiosità.

Una delle opere più recenti è Conscious Blooming, che tratta di HIV e Covid-19

L’opera più recente è Conscious Blooming nata nel periodo di emergenza Covid-19 dalla matita dell’artista vicentina Francesca Guiotto. Un palazzo grigio lentamente prende vita. Parole che hanno un particolare significato per chi ha vissuto e vive con l’HIV iniziano a comparire fuori dalle finestre. Il palazzo poi lentamente perde colore. Le finestre si chiudono. È l’inizio del 2020, il lockdown a causa di un altro virus. In un clima di chiusura totale, la Conoscenza – rappresentata da un vortice di fiori – è la forza che può abbattere le barriere del pregiudizio e della disinformazione. HIV e Covid-19 possono essere affrontati grazie al fiorire comune di una consapevolezza e ricerca da parte di tutti.

Gruppo San Donato

Un modo alternativo di combattere l’HIV

«È stata sicuramente una esperienza molto coinvolgente a partire dal confronto con gli artisti ai quali abbiamo parlato dei nostri vissuti ed emozioni. Dal confronto con gli artisti è uscito un modo alternativo di combattere l’HIV, con visioni anche insolite ma sicuramente utili a portare avanti messaggi di lotta allo stigma e in favore della
prevenzione. Un’esperienza da ripetere e portare avanti» afferma Sandro Mattioli, Presidente dell’Associazione PLUS, Persone LGBT+ Sieropositive e co-Presidente ICAR2020 Italian Conference on AIDS and Antiviral Research.

Il Covid-19 ha segnato una battuta d’arresto nella lotta contro l’HIV

Fra i racconti e le esperienze riportate dal confronto con le Associazioni è emerso anche che l’epidemia di Covid-19 ha contribuito a segnare una battuta di arresto nella lotta all’infezione, per esempio rendendo difficile se non impossibile l’offerta del test per la diagnosi di sieropositività e l’assistenza sanitaria delle persone con HIV. Le Associazioni di pazienti in questo contesto hanno avuto un ruolo chiave perché grazie alle catene di solidarietà, di counseling e di servizi a distanza, sono riuscite a offrire supporto là dove è venuto a mancare.

Una persona con livelli plasmatici di virus HIV non rilevabili per almeno 6 mesi presenta un rischio di trasmettere il virus pari a zero

«Oggi le persone con HIV sottoposte a trattamento e con carica virale non rilevabile possono non preoccuparsi più di trasmettere il virus agli altri, possono condurre una vita normale e vivere il rapporto con il proprio partner più serenamente» afferma Lorenzo Badia, Dirigente Medico Malattie Infettive presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna. «Una persona con livelli plasmatici di virus HIV non rilevabili (<50 copie del virus per ml di sangue) per almeno 6 mesi, presenta un rischio di trasmettere il virus per via sessuale pari a zero. Grazie ai progressi della ricerca che ha portato innovazioni terapeutiche oggi a nostra disposizione si sono create tutte le condizioni non solo perché questa condizione di controllo dell’HIV riguardi il maggior numero possibile di persone sieropositive ma anche perché si possa vivere una vita piena ed entusiasmante combattendo insieme uno stigma che, invece, fa ancora fatica a essere estirpato».

Un progetto per parlare di HIV con un linguaggio nuovo e accessibile

Ma la lotta all’HIV non si deve fermare. È necessario fare rete e unire le forze per fare fronte comune al problema. «Together we can stop the virus è un’iniziativa in cui crediamo molto perché è un progetto corale grazie al quale riusciamo a parlare di HIV con un linguaggio nuovo e accessibile, trasferendo concetti importanti e rivoluzionari di cui spesso non si parla, uno fra tutti U=U, Undetectable=Untransmittable (in italiano Non rilevabile=Non trasmissibile). Il nostro impegno come azienda è quello di andare oltre la ricerca, collaborando con associazioni di pazienti, clinici e istituzioni per prevenire e limitare la diffusione dell’HIV con campagne di sensibilizzazione come questa, perché è un percorso che ha più valore ed efficacia se lo si fa insieme. Per l’appunto Together… we can stop the virus» ha concluso Cristina Le Grazie, Direttore Medico di Gilead Italia, sottolineando l’impegno dell’azienda farmaceutica impegnata da oltre 30 anni nella lotta all’HIV.

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