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Fibromi uterini: nuovo farmaco riduce sintomi da moderati a severi

Gedeon Richter Italia rende disponibile un prodotto innovativo, in grado di ridurre i sanguinamenti uterini e i dolori pelvici

Sanguinamenti abbondanti, dolore pelvico, stanchezza cronica, disturbi sessuali e urinari, senso di pesantezza al basso ventre. Chi ha i fibromi uterini si ritrova spesso a modificare il proprio stile di vita, rinunciando talvolta a fare sport e viaggi, a pianificare impegni lavorativi, a celebrare occasioni importanti.

Per restituire alle donne con sintomi da moderati a severi una vita piena di possibilità, Gedeon Richter Italia rende disponibile un prodotto innovativo, che in un’unica compressa orale presenta la combinazione di Relugolix (GnRH antagonista 40mg), estradiolo (E2, 1 mg) e noretisterone acetato (NETA, 0,5 mg): il giusto bilanciamento tra efficacia terapeutica e sicurezza clinica, anche a lungo termine. In più, questo trattamento ha anche un effetto contraccettivo dal primo mese di assunzione.

Gruppo San Donato

Fibromi uterini: nuovo farmaco riduce sintomi da moderati a severi

«Abbiamo a disposizione uno strumento autorizzato per il trattamento dei fibromi uterini, che si è dimostrato efficace nella riduzione dei sanguinamenti uterini. La sicurezza sul metabolismo osseo, la bassa incidenza di effetti avversi, comunque non gravi, insieme alla rapidità di azione e alla maneggevolezza del farmaco, che è assunto in singola compressa una volta al giorno, lo rendono un prodotto ad oggi unico nel suo genere. Efficacia e sicurezza dimostrate a lungo termine lo candidano all’utilizzo in una fascia molto ampia di donne, che possono gestire i sintomi legati ad uno o più fibromi uterini senza ricorrere alla chirurgia», spiega Roberta Venturella, Professore Associato in Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro.

«I benefici maggiori sono una significativa riduzione dei sanguinamenti mestruali abbondanti e dei dolori pelvici correlati alla presenza dei fibromi uterini. Questo si traduce in un miglioramento della qualità di vita delle donne in campo familiare, professionale e sociale», conferma Attilio Di Spiezio Sardo, Professore Ordinario in Ginecologia e Ostetricia all’Università degli Studi di Napoli Federico II.

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