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E se lui non si vuole sposare?

Testo di Elisabetta Rotriquenz, psicologa e docente di psicologia giuridica all'Università di Firenze sul suo BLOG Al giorno d’oggi, visti i dati allarmanti del numero di divorzi, convivere prima di sposarsi può essere una buona idea. Intendiamoci, non protegge dal fallimento del rapporto ma è un utile predittore del grado di adattabilità della coppia. Successivamente due persone possono decidere di proseguire nella convivenza oppure possono pensare di sposarsi, considerando che comunque alla base della convivenza e del matrimonio vi è un progetto di vita comune che è lo stesso sia che ci si sposi sia che si conviva.

Testo di Elisabetta Rotriquenz,
psicologa e docente di psicologia giuridica
all’Università di Firenze
sul suo BLOG

Al giorno d’oggi, visti i dati allarmanti del numero di divorzi, convivere prima di sposarsi può essere una buona idea. Intendiamoci, non protegge dal fallimento del rapporto ma è un utile predittore del grado di adattabilità della coppia. Successivamente due persone possono decidere di proseguire nella convivenza oppure possono pensare di sposarsi, considerando che comunque alla base della convivenza e del matrimonio vi è un progetto di vita comune che è lo stesso sia che ci si sposi sia che si conviva.

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I problemi sorgono quando i partner la pensano diversamente. In un contesto così importante di impostazione del rapporto a lungo termine, una divergenza di vedute può essere un ostacolo insormontabile se uno dei due non va incontro all’altro. È proprio vero che avere una fede al dito non cambia il rapporto? I sentimenti non mutano, ma a livello psicologico per il partner che crede nel matrimonio è una prova importante.

La tradizione vuole che sia l’uomo a chiedere alla compagna di sposarsi, anche se poi molte persone decidono a tavolino valutando i pro e i contro della decisione, come gli aspetti economici, di tutela dei figli e del partner. Ma cosa accade se l’uomo non si decide a fare la proposta alla compagna? Molte donne accettano la situazione e proseguono la convivenza, altre fanno presente il loro desiderio di sposarsi.

Quali sono le motivazioni più frequenti che stanno dietro al desiderio di matrimonio di una donna? L’idea del rapporto romantico e della dichiarazione d’amore per tutta la vita è un elemento che affascina tutte le donne. Chi non sogna di avere una proposta di matrimonio unica e romantica che si ricordi per tutta la vita?

Le donne convinte del loro rapporto di convivenza hanno un approccio con il partner diverso da quelle che invece vorrebbero sposarsi e che non possono perché il partner non vuole. Per esempio si nota nel modo di chiamarsi. Mi è capitato di sentir dire da una donna convivente con figli in merito al partner: «Non so come chiamarlo… il mio fidanzato, il mio compagno…». Era leggermente imbarazzata e negli occhi aveva un velo di tristezza per non essersi sposata. Chi invece è sicura della sua scelta si rivolge al partner chiamandolo: «mio marito», considerandosi sposata comunque.

A livello psicologico quanto la delusione di non sposarsi può pesare in un rapporto di coppia? E soprattutto, quando un uomo dice di amare una donna e sa che lei desidera il matrimonio, ma comunque non si vuole sposare, cosa significa? Non è veramente innamorato? Non è la persona giusta? C’è molto da riflettere perché qualsiasi motivazione al «non matrimonio» sarebbe secondaria rispetto al sentimento verso l’altra persona.

Tutto sta a come la donna vive la reticenza dell’uomo rispetto al matrimonio. Il rischio maggiore è per le donne che sognano un amore romantico e che sono un po’ insicure. A lungo andare accettare un compromesso imposto dal partner può nuocere alla serenità della relazione senza che ci sia un’immediata consapevolezza. Piano piano l’insicurezza e il disagio prenderanno il sopravvento in varie situazioni con discussioni frequenti anche sulle cose più banali, fino a che il rapporto non si sarà logorato.

In questi casi è davvero importante per un uomo soffermarsi sui propri desideri e sulle conseguenze delle proprie scelte. Se è tanto restio a compiere un passo così importante, magari ha delle riserve sul rapporto e allora è bene che faccia chiarezza dentro di sé. In certi casi c’è il rischio di vivere un rapporto «con riserva», come se si avesse paura di un legame forte come il matrimonio per paura che possa finire e dover ricorrere alle vie legali per sciogliere il legame.

D’altra parte la donna può interpretare questo atteggiamento come: «Sono innamorato di te, ma non abbastanza da mettere da parte le mie reticenze, non abbastanza da sposarti». E forse è proprio così: la verità è che non gli piaci abbastanza?

Oggi nessuna donna crede più al principe azzurro e tanto meno che arrivi al galoppo sul cavallo bianco, ma piuttosto se lo immagina arrivare in scooter o in macchina, disordinato, in ritardo, ma mai nelle sue fantasie l’uomo le dice: «Non mi voglio sposare». Anzi, se un uomo ama davvero una donna e non la vuole perdere, non solo deciderà di sposarsi, ma sarà felice di farlo godendo anche della felicità di lei.
Elisabetta Rotriquenz

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