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Nek: lo stress mi ha fatto venire le palpitazioni

«Il cuore batteva troppo forte. Da un momento all’altro i battiti acceleravano, cento al minuto, come se il corpo dovesse difendersi da un pugno che non arrivava mai. Troppa tensione»

«È cominciato un anno fa e ho creduto di essere grave», racconta Nek. «Da un momento all’altro i battiti acceleravano, cento al minuto. No, non è il testo di una canzone d’amore, erano le palpitazioni».
Ecco la confessione del cantante a OK.

«All’inizio erano episodi isolati, così ho resistito così per l’estate intera. Ma stavo tirando troppo la cinghia e lo stress, emotivo e fisico, saliva. I mesi passavano e avevo i nervi sempre più tesi, il sonno intanto scompariva. Anche la melatonina, che all’inizio sembrava aiutarmi a trovare un po’ di riposo, dopo qualche tempo non mi faceva praticamente più alcun effetto. E palpitazioni e tachicardia continuavano. Era diventato un circolo vizioso: quando diventavo teso, quando andavo in ansia per qualcosa, arrivavano le palpitazioni, che mi creavano ancora più affanno perché non potevo controllarle.

Gruppo San Donato

Spedito di corsa
a fare gli esami cardiologici

A settembre c’era un appuntamento importante: giravo il video del brano I’m walking away, in duetto con Craig David. Durante le riprese, per dodici giorni io non ho chiuso occhio. Dopo ore sul set, arrivavo a casa disfatto ma inquieto, con il cuore che andava a cento battiti al minuto. Mi rigiravo nel letto, provavo con le compresse di melatonina: niente, come mangiare una caramella.

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Al nono giorno ero un cadavere che stava in piedi per miracolo. Mi sono deciso ad andare dal medico. Per prima cosa mi ha spedito a fare esami del sangue e un controllo cardiologico. I valori dell’emocromo erano in ordine. Poi mi sono sottoposto a un’ecografia al cuore e a un elettrocardiogramma sotto sforzo, ma non c’era nulla di strano, nemmeno a cercarlo col lanternino. Il cuore era sanissimo. “Allora che cos’ho?”, mi sono chiesto sgranando gli occhi davanti ai referti. La diagnosi del medico è stata immediata: tachicardia da stress. Troppo nervosismo, troppa emotività.

Ora non fumo più e non bevo caffè
Io non sono un nevrotico, forse un lunatico sì: cambio umore facilmente, soprattutto se sono sotto pressione o in fase creativa. In quel periodo avevo avuto i miei giorni di buio pesto, in cui mi ero chiuso a riccio ed ero fuggito dal mondo e dalle persone, anche quelle care. Di solito finiva in fretta. Ma stavolta il corpo si era ribellato. Con le palpitazioni e con l’insonnia. Il colpevole non era il cuore ma il cervello. Era l’ansia. Così ho deciso, a 36 anni suonati, che era arrivato il momento di cambiare vita. Ho fatto come consigliano i manuali di medicina.
Se sei sotto stress, smetti di fumare, riduci la caffeina e fai sport. E così è stato: via le sigarette, solo caffè d’orzo, corsa e bicicletta tre volte a settimana. Presto le palpitazioni sono scomparse, il sonno è tornato. Mi ha aiutato anche una visita dall’osteopata. Appena mi ha messo le mani addosso, mi ha detto di aver sentito i muscoli del corpo tutti contratti. Dopo un paio di sedute stavo già meglio, ero più sciolto.
L’ansia? Non mi tormenta più. Sono io a tormentare gli organizzatori del tour, perché scelgano un albergo con la palestra e magari un parco vicino, dove fare un po’ di jogging la mattina prima delle prove».
Nek (testo raccolto da Francesca Gambarini nel luglio 2009 per OK La salute prima di tutto)

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