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Francesca Piccinini: ho voglia di un figlio

«L'orologio biologico ha cominciato a fare tic tac»

All’amore per la pallavolo, si è affiancato il desiderio di un figlio: ecco la confessione di Francesca Piccinini, sul numero di OK di luglio 2010.

«Mi è arrivato all’improvviso, senza lasciarmi scampo, senza concedermi alternative: è il desiderio di un figlio, una sensazione primordiale che sfugge a ogni razionalità. Una corrente di emozioni che ha cominciato a travolgermi qualche mese fa, intrecciandosi ai miei normali scenari, nei palazzetti dello sport, tra le urla del pubblico.
Alla mia pallavolo non rinuncerò mai. Solo che ora, a dominare le mie giornate, c’è anche la voglia di diventare madre. E ne sono felice.
Ho oltrepassato la soglia dei trenta e il mio orologio biologico è come se mi martellasse nelle orecchie un tic tac sempre più insistente. Tutto è come prima, dentro di me, ma è diverso da prima.
Mi sono resa conto di volere un figlio un giorno che viaggiavo in treno. Vicino a me c’era una mamma con i suoi due bambini, che tra giochi e litigate facevano un gran rumore. Fino a qualche anno prima mi sarei infastidita. Quel giorno no. Il sole passava obliquo dal finestrino e io guardavo quei piccoli con occhi teneri. E desideravo che fossero miei.

Gruppo San Donato

Accanto a me c’è l’uomo giusto
Sono fortunata, accanto a me ho l’uomo che potrà essere il padre dei miei figli (anche se adesso, in verità, non è ancora così convinto). Quando passeggio con lui per le stradine sconnesse di Bergamo Alta, mano nella mano, sento scorrere un’energia potente e vedo il nostro futuro insieme riflesso nei suoi occhi.

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Non è facile trovare il partner giusto, ma col passare degli anni impari a individuare le caratteristiche essenziali che si possano adattare alla tua personalità e quelle indispensabili per formare una famiglia solida. Per me era fondamentale avere vicino una persona determinata, che sapesse essere decisa quando sono un po’ capricciosa. Il mio uomo mi dà forza e vorrei ricreare con lui il modello della mia famiglia: un papà molto presente, una sorella adorabile e una mamma che sia anche la migliore amica.
Quando sarà il momento, il mio corpo cambierà, ma non mi preoccupo. Non credo di dover affrontare particolari problemi, perché ho un buon rapporto con il mio aspetto fisico. Sarò in grado di affrontare le trasformazioni che avverranno: l’allargarsi dei fianchi, l’ingrandirsi del seno, l’arrotondarsi del ventre. Ho visto questa metamorfosi sul corpo di alcune amiche e mi è sembrata una cosa straordinaria e bellissima.
Al momento giusto ci proverò. Dopo il pancione, però, ricomincerò a giocare, e spero anche a vincere».
Francesca Piccinini (testo raccolto da Gaia Passerini per OK La salute prima di tutto)

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