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Balduzzi: mai pensato di ridurre il numero di pediatri

Caro direttore, mi lasci dire: «Io non ci sto». Non ho mai detto, né proposto ad alcuno l'idea di ridimensionare l'assistenza pediatrica di base limitandola ai bambini fino a sei anni. Quindi nessun addio al pediatra e nessun incarico al medico di base di occuparsi dei ragazzini appena compiuti i sette anni.  

Caro direttore, mi lasci dire: «Io non ci sto». Non ho mai detto, né proposto ad alcuno l’idea di ridimensionare l’assistenza pediatrica di base limitandola ai bambini fino a sei anni. Quindi nessun addio al pediatra e nessun incarico al medico di base di occuparsi dei ragazzini appena compiuti i sette anni.

 

Anzi dico di più. La proposta che hanno avanzato alcuni funzionari degli assessorati regionali è sbagliata e anche pericolosa. Lo hanno capito subito gli stessi assessori che non l’hanno presentata nella discussione che stiamo facendo insieme alle Regioni per il rinnovo del Patto per la salute. Io non ci sto che mi si attribuiscano volontà e ipotesi lontanissime dalla mia percezione, di ministro e di genitore, della cura per i più piccoli. La pediatria è una specializzazione strategica e tale deve restare.

Gruppo San Donato

Non c’è alcuna ragione né scientifica, né sociale, né tantomeno economica di decapitare la pediatria in Italia e di disperdere la memoria di un’assistenza capillare e puntuale, che La risposta punto contestato Sul «Corriere» di ieri l’ex ministro della Salute Fazio contestava l’idea di limitare le visite pediatriche ai bimbi al di sotto dei 6 anni caratterizza da sempre il Sistema sanitario nazionale, al punto da venir studiata e da ispirare altri sistemi sanitari.

Se oggi qualcosa non va nella organizzazione delle cure per i bambini, se oggi vediamo che i pediatri sono pochi e spesso mal distribuiti, se oggi contiamo un numero troppo elevato e sicuramente poco appropriato di ricoveri ospedalieri per i bambini, la responsabilità è di chi ha lasciato che si indebolisse l’area della pediatria e i servizi sul territorio al quale sono state tolte risorse a favore di una ospedalizzazione eccessiva. Non si promuove il diritto alla salute, previsto dalla nostra Costituzione all’art.32, riducendo sul territorio la presenza dei presidi dedicati all’infanzia. Non servono le polemiche, né ha senso mettere in fila proposte e desideri, senza prima aver esercitato responsabilità a tale riguardo.

L’assistenza pediatrica rischia seriamente di essere smantellata quando si concepisce l’esistenza solo dell’ospedale e non ci si pone il problema del ruolo strategico di altri livelli di cura. So bene che c’è un problema di posti nelle scuole di specialità, perché negli anni passati sono state ridotte risorse o spese male quelle che c’erano. Ma so anche che noi stiamo lavorando per fare la manutenzione a ciò che non va in tema di diritto alla salute con un’attenzione particolare ai minori.

Non serve divertirsi con il gioco del telefono senza fili, quello in cui ci si mette uno accanto all’altro e il primo sussurra una parola nell’orecchio del secondo, il secondo nell’orecchio del terzo e così via, fino a che l’ultimo, di solito, dice ad alta voce una parola completamente diversa rispetto a quella originale. Ogni tanto, però, accade e così parole in libertà, ancorché poco assennate, finiscono in bocca al ministro della Salute o in presunti documenti del Ministero. Il gioco lasciamolo ai bambini e noi occupiamoci della tutela della loro salute, insieme alle famiglie e con l`impegno decisivo dei pediatri e di tutti i servizi sanitari.

Renato Balduzzi Ministro della Salute

Fonte Corriere

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