Si chiama anche paralisi del settimo nervo cranico o facciale e spesso sembra colpire senza un motivo apparente. Diventa impossibile chiudere le palpebre, con gravi rischi per il bulbo oculare.
Che cos’è?
Si paralizzano i muscoli orbicolare, frontale e mimici del viso con conseguente impossibilità a chiudere le palpebre. Questa condizione prende il nome di lagoftalmo ed è associata a una paralisi della regione frontale e del terzo medio del volto (la zona compresa tra le palpebre inferiori e la bocca) e del terzo inferiore (bocca). La compromissione della vista dipende dalla gravità del lagoftalmo e dal tempo che trascorre prima dell’intervento correttivo.
Quali sono le cause?
Nella maggior parte dei casi la paralisi del VII nervo cranico non ha una causa accertata, e prende il nome di “paralisi a frigole“, una condizione che colpisce 40 persone ogni 100.000. Può arrivare in seguito a interventi chirurgici della base cranica o a traumi .
Quali sono i sintomi?
I più comuni sono bruciore, sensazione di corpo estraneo che tende ad aggravarsi, con rischio di cheratite, ulcerazione e perforazione della cornea.
Diagnosi
La diagnosi si basa sulla visita medica. A seconda del grado di paralisi, si può procedere a imaging radiologico.
Trattamenti
A seconda della gravità della situazione è possibile ricorrere alla correzione chirurgica dell’anomalia della chiusura delle palpebre.
In attesa dell’evoluzione clinica e dell’eventuale intervento chirurgico è fondamentale prevenire un danno irreversibile alla cornea mediante bubble, cioè l’applicazione di una pomata lubrificante o antibiotica con successiva creazione di camera chiusa umida o con induzione di ptosi della palpebra superiore con tossina botulinica.
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