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Scoperto come “spegnere” i tic nervosi

Una ricerca condotta da due scienziati italiani ha individuato l'interruttore da cui si scatenano i tic nervosi

È capitato praticamente a tutti di soffrire, magari temporaneamente, di un tic nervoso. Specie nei periodi della vita in cui siamo più stressati. Un conto sono i tic lievi, come mettersi sempre a posto gli occhiali o toccarsi continuamente i capelli o la barba. In questi casi nessun problema.

Quando i tic diventano un problema 

Altre volte i tic però possono diventare più seri, arrivando a minare la qualità della vita. I tic, che sono movimenti neurali involontari, possono essere essenzialmente di tre tipi:
motori, quando ripetiamo dei movimenti
vocali, quando ripetiamo parole
comportamentali, quando non riusciamo a controllare alcuni gesti e la mimica facciale.

Gruppo San Donato

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Una ricerca condotta da italiani in università straniere

Potrebbe presto arrivare una terapia nuova in grado di fermare questi movimenti involontari. Uno studio condotto da Marco Bortolato della University of Utah e Graziano Pinna della University of Illinois a Chicago ha infatti scoperto l’interruttore dei tic. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

Il ruolo dell’ormone allopregnanolone

«La nostra ricerca – afferma Marco Bortolato – ha dimostrato che lo stress acuto aumenta le manifestazioni simili ai tic tramite l’aumento di allopregnanolone, un ormone dello stress prodotto nel cervello». Insomma lo studio ha visto che somministrando farmaci che inibiscono questo ormone si riducono intensità e frequenza dei tic.

Nuove terapie

«La scoperta apre a nuovi sviluppi terapeutici, e si allinea con precedenti risultati ottenuti in collaborazione con l’Università di Cagliari – prosegue Bortolato. – Questi studi hanno dimostrato che farmaci che bloccano la sintesi dell’allopregnanolone riducono i tic in pazienti che non rispondono ad altre terapie».

«Studi futuri saranno condotti su nuovi farmaci che possano ridurre la produzione e quindi
l’azione dell’allopregnanolone» conclude Pinna.

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