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Le protesi al seno possono “nascondere” i problemi al cuore

Rendono difficili esami con l'elettrocardiogramma e l'ecocardiografia, aumentando il rischio di infarti “fantasma”

Protesi al seno e problemi al cuore. Avete un seno nuovo? Allora ditelo al medico quando vi sottoponete a un check-up cardiologico. Le protesi mammarie possono infatti interferire con gli ultrasuoni dell’ecocardiografia e con la registrazione dell’elettrocardiogramma (ECG). Il rischio è che indichino delle anomalie “fantasma” che possono portare ad una diagnosi errata di infarto. Lo sostiene uno studio dell’Ospedale Principessa Grace di Monaco, presentato a Vienna in occasione del congresso della Società europea di cardiologia (ESC). Ma le protesi al seno sono sicure oppure no?

Protesi al seno e problemi al cuore: esami più difficili

«La nostra esperienza indica che le protesi mammarie rendono difficile vedere il cuore con l’ecocardiografia. Gli ultrasuoni non riescono ad attraversarle», spiega il coordinatore dello studio, Sok-Sithikun Bun. «Quello che volevamo capire è se gli impianti potessero interferire anche con l’elettrocardiogramma».

Gruppo San Donato

Lo studio

Per scoprirlo, i ricercatori hanno sottoposto all’esame 28 donne con le protesi e 20 coetanee senza protesi come gruppo di controllo. Tutte erano ovviamente sane e non presentavano alcun problema strutturale al cuore. Due esperti elettrofisiologi hanno valutato i tracciati registrati durante l’ECG. I professionisti erano del tutto inconsapevoli dell’eventuale presenza degli impianti.

Anomalie “fantasma”

I tracciati delle donne senza protesi sono stati valutati tutti normali da un elettrofisiologo, mentre l’altro ha evidenziato anomalie nel 5% dei casi. I professionisti hanno classificato i tracciati delle donne con impianti: nel 38% dei casi da un esperto e nel 57% dei casi dall’altro. «La principale differenza fra i due gruppi di donne era proprio la presenza delle protesi – precisa il cardiologo. – Quindi pensiamo che le anomalie rilevate siano in realtà degli artefatti dovuti agli impianti. Sebbene anche l’ecocardiografia sia difficile in caso di protesi, abbiamo sottoposto queste donne all’esame, verificando l’assenza di problemi strutturali che potessero spiegare le anomalie dell’ECG».

Rischio diagnosi errate

«I medici che prendono in buona fede quei tracciati, possono concludere erroneamente che siano manifestazioni di un problema coronarico», avverte il cardiologo. «Una possibile spiegazione è che gli impianti facciano da barriera. In questo modo disturbano la trasmissione dei segnali elettrici del cuore registrati dagli elettrodi per l’elettrocardiogramma».

Protesi al seno e problemi al cuore: cosa cambia al Pronto Soccorso

«Quando una paziente arriva al Pronto Soccorso con dolore al petto, viene fatto un ECG per accertare se si tratti di un infarto», ricorda Bun. «I medici dovrebbero essere consapevoli del fatto che l’interpretazione dell’elettrocardiogramma può essere fuorviante nelle pazienti con protesi al seno. In caso di diagnosi dubbia, bisogna eseguire gli esami del sangue a seconda dei sintomi».

Protesi al seno e problemi al cuore: le precauzioni

Alla luce di questi risultati, i ricercatori suggeriscono alle donne di avvisare il medico della presenza delle protesi ogni volta che devono sottoporsi ad un controllo al cuore. «Non vogliamo spaventare le pazienti – rassicura Bun. – Potrebbe però essere saggio sottoporsi ad un ECG prima dell’impianto delle protesi, in modo che il tracciato possa essere messo a confronto con eventuali esami successivi».

Le donne rischiano di più se colpite da infarto

Il problema non è di poco conto, perché a parità di condizioni in un infarto, le donne hanno meno possibilità di sopravvivenza. In altri termini se una donna soffre di pressione alta, fuma o ha il diabete, un uomo rischia l’infarto molto meno di una donna. Diventa quindi fondamentale avere esami diagnostici credibili.

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