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Ischemia cerebrale: sintomi, prevenzione, diagnosi e cura

L''infarto del cervello colpisce molte persone. Quali sono i sintomi e le cause? Si può prevenire? Quali sono le terapie?

Si ha un’ischemia cerebrale quando il cervello non riceve abbastanza sangue. La conseguente carenza di ossigeno può portare alla morte del tessuto cerebrale, e di conseguenza all’ictus ischemico.

Si tratta della forma di ictus più comune. Quasi 9 casi su dieci sono dovuti proprio a un’ischemia cerebrale. L’ictus ischemico può essere di due tipi:

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  1. l’ictus trombotico, quando a causarlo è un trombo;
  2. quello embolico, quando a provocarlo è un embolo.

Ci sono delle sottocategorie, la più importante delle quali è l’attacco ischemico transitorio (TIA). Generalmente si risolve nelle prime 24 ore senza segni di lesione agli esami per immagini. A volte viene scambiato nella diagnosi per altri eventi neurologici traumatici.

Che cos’è l’ischemia cerebrale

È una malattia causata dalla riduzione di apporto di sangue e quindi di ossigeno al cervello. Ci sono due forme di ischemia cerebrale.

  1. L’ischemia focale colpisce un’area limitata del tessuto cerebrale e può essere causata da un trombo o da un embolo che bloccano il flusso del sangue in un’arteria.
  2. L’ischemia globale coinvolge invece più zone del cervello ed è caratterizzata dalla riduzione o addirittura dall’interruzione del flusso del sangue verso quest’organo. Il risultato è sempre una carenza di ossigeno, che deve essere affrontata il prima possibile per evitare gravi conseguenze.

Le cause dell’ischemia

Le cause più comuni sono:

  • l’aterosclerosi dei vasi che portano sangue al cervello;
  • malattie cardiache, in particolare la fibrillazione atriale, che possono determinare la formazione di emboli che raggiungono i vasi cerebrali e li ostruiscono;
  • la malattia dei piccoli vasi che determina l’occlusione di piccole arteriole e che riconosce come fattori predisponenti l’ipertensione arteriosa e il diabete.

Esistono anche cause più rare, come i difetti della coagulazione, alcune malattie genetiche, la dissecazione dei vasi cerebrali, l’utilizzo di alcuni medicinali e droghe.

I sintomi

La gravità dei sintomi può variare anche di molto. Tra i principali:

  • problemi alla vista (come cecità da un occhio e visione doppia);
  • difficoltà a parlare;
  • difficoltà a muoversi e a coordinare i movimenti;
  • perdita di conoscenza;
  • senso di debolezza a un braccio, a una gamba a una metà del corpo o esteso a tutto l’organismo.

Come si previene l’ischemia cerebrale?

Tra le regole principali c’è quella di non fumare, di praticare un’attività fisica regolare, mantenere il peso nella norma, limitare il consumo di alcolici, seguire un’alimentazione sana a basso contenuto di sale e controllare regolarmente pressione e glicemia.

Al di sopra dei 50 anni di età è utile effettuare un’ecografia delle arterie che portano sangue al cervello e effettuare un elettrocardiogramma e una visita cardiologica. In presenza di fattori di rischio particolari può essere iniziata una terapia antiaggregante o anticoagulante sempre dietro prescrizione medica.

La diagnosi

La diagnosi si basa sull’analisi dei sintomi clinici. Un’attenta anamnesi permette di ipotizzare anche la causa dell’ischemia, che però può essere difficile da identificare con certezza.
Fra gli esami che possono essere necessari sono inclusi le analisi di laboratorio per testare la possibile presenza di ipertensione, anemia, policitemia, infezioni o ipercoagulabilità del sangue e valutare i livelli di lipidi nel sangue e la Ves, ma anche l’ECG, l’Ecocardiogramma, il Monitoraggio della pressione e del ritmo cardiaco, la RMN e la Tac.

Terapia per l’ischemia cerebrale

Il trattamento dell’ischemia cerebrale in fase acuta prevede l’assunzione di farmaci che devono essere assunti entro le quattro ore e mezza successive all’evento e che possono favorire la riapertura del vaso occluso. Successivamente a questo periodo devono essere somministrati farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. Dev’essere mantenuto un adeguato controllo dei valori di pressione e di glicemia. Un ruolo fondamentale gioca la riabilitazione che deve essere iniziata il prima possibile.

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