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Cuore: le donne over 65 sono più a rischio degli uomini

Una ricerca condotta a Ferrara sottolinea l'importanza della familiarità nei disturbi cardiovascolari: a rischio il 72% dei parenti dei pazienti

Nelle questioni di cuore, le donne sono più sfortunate degli uomini. Ma no, non parliamo di problemi che riguardano l’amore, ma di quelli che riguardano la salute. Secondo i dati emersi dal progetto “Ferrara città della prevenzione” presentati al Congresso europeo di Cardiologia in corso a Barcellona, infatti, se il 72% dei familiari dei pazienti colpiti da malattie cardiovascolari è a rischio di sviluppare infarto o ictus (una percentuale nettamente superiore rispetto alla popolazione generale, pari al 55%), all’interno di questa percentuale, le donne over 65 sono nettamente più a rischio dei coetanei maschi.

Familiarità dei problemi cardiovascolari

La ricerca condotta a Ferrara ha coinvolto oltre 16.000 cittadini e ha permesso di analizzare la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari compilando una specifica carta del rischio. «Sono stati testati anche i parenti dei pazienti ricoverati nel reparto di cardiologia dell’Ospedale di Cona – spiega Roberto Ferrari, direttore della Cardiologia della città estense – Solo il 28% presenta un rischio basso: si conferma quindi il ruolo decisivo della predisposizione genetica nello sviluppo delle malattie cardiovascolari, per questo dovremmo monitorare questi cittadini con più attenzione».

Gruppo San Donato

Differenze tra i sessi

Determinanti le differenze tra i sessi con il progredire dell’età. Gli uomini over 65, infatti, sono più virtuosi delle donne, escludendo l’ovvio incremento di fattori di rischio quali la pressione arteriosa, il diabete e l’obesità viscerale. Invecchiando le donne sono più sfortunate sotto diversi aspetti: l’eccesso di circonferenza addominale, ad esempio, nelle donne aumenta dal 73% all’85%, mentre negli uomini diminuisce dal 91 al 75 per cento.

Malattie cardiovascolari 

Come spiega ancora Ferrari, nel tempo i cittadini sono diventati più virtuosi per quanto riguarda la pressione arteriosa (sia per gli  uomini, da 137/82 a 128/81 mmHg, che per le donne, da 130/77 a 122/78 mmHg), e «complessivamente il rischio cardiovascolare è
migliorato, ma alcuni fattori mostrano un trend in peggioramento, in particolare il sovrappeso è aumentato dal 35% al 37% e l’obesità dal 12% al 15%». I problemi che colpiscono cuore e cervello, come l’infarto e l’ictus, sono la principale causa di morte e invalidità in Italia e nel mondo occidentale. Nel 2014 (ultimo dato ISTAT) si sono verificati nel nostro Paese complessivamente 220.200 decessi per malattie del sistema circolatorio. I fattori che influiscono sul loro sviluppo sono il colesterolo alto, l’ipertensione arteriosa, il fumo, il diabete, l’obesità e la sedentarietà.

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