Salute

Afte in bocca: cause, sintomi e cure. Quando preoccuparsi?

L'esperta di Ok Silvana Rizzo spiega in che modo possiamo eliminare queste lesioni ulcerose della bocca, "scatenate" da stress, carenze nutrizionali, familiarità, traumi o patologie

Quante volte ci è capitato di avere una lesione ulcerosa e biancastra all’interno della bocca tanto dolorosa da renderci problematiche persino attività “normali” come mangiare, bere e lavarsi i denti? È possibile che si tratti dell’afta, un disturbo della mucosa orale che colpisce maggiormente il sesso femminile. In Italia interessa addirittura il 40% della popolazione. Si possono prevenire le afte? La prima regola è un’adeguata igiene orale locale. Ecco quello che può succederti se lavi poco o male i denti. I prodotti per l’igiene orale a base di sodium lauryl sulphate vanno limitati il più possibile. Qui puoi leggere come lavare in modo corretto i denti.

Sebbene sia molto fastidiosa e, in alcuni (ma rari) casi, possa rappresentare il campanello d’allarme di altre patologie, l’afta è guaribile nell’arco di dieci giorni e non deve destare grandi preoccupazioni. Silvana Rizzo (puoi chiederle un consulto qui), professoressa di Chirurgia Speciale Odontostomatologica all’Università degli Studi di Pavia, chiarisce cause e sintomi di questa erosione e spiega quali sono i trattamenti da adottare per liberarsene.

Gruppo San Donato

Cosa sono le afte?

L’afta rappresenta l’espressione clinica della stomatite aftosa ricorrente, che è la malattia ulcerativa più frequente all’interno del cavo orale. Si presenta con una lesione ovalare e biancastra, di dimensioni variabili: esiste quella di diametro inferiore al centimetro (afta minore) e quella superiore al centimetro (afta maggiore). Ci sono poi anche le afte erpetiformi, che appaiono come gruppi di ulcerazioni puntiformi. Può essere anche uno dei primi sintomi della malattia mani piedi bocca.

Le afte all’interno della bocca, dove possono formarsi?

Le sedi della mucosa orale più frequentemente colpite sono quelle costituite da tessuto non cheratinizzato, cioè labbra, guance, fornici (ripiegamenti delle mucose), margini e superficie inferiore della lingua, pavimento della bocca, palato molle e pilastri tonsillari. Proprio la sua presenza all’interno della bocca la distingue dalla cheilite angolare.

Quali sono i fattori scatenanti delle afte?

Sebbene le cause di questo disturbo non siano ancora del tutto chiare, sono stati individuati dei fattori scatenanti che favorirebbero l’insorgenza dell’infiammazione: giocano un ruolo importante la genetica, lo stress, le carenze nutrizionali, gli agenti microbiologici (tra i quali prevale lo streptococco orale), i fattori immunitari, le alterazioni endocrine, i disturbi del sistema nervoso autonomo, le malattie psichiche e i traumatismi locali, acuti o cronici (come morsi, erosioni da spazzolino, ecc.).

Quali sono i sintomi?

L’afta si manifesta inizialmente con dolore e bruciore pur in presenza di una mucosa assolutamente normale: nel giro di 24 ore si evidenzia una piccola area di arrossamento che successivamente evolve in un’erosione bianco-giallastra o grigiastra di forma ovalare. Un’altra caratteristica di queste lesioni è l’assoluta mancanza di sanguinamento.

L’afta può essere il campanello d’allarme di altre patologie?

Si può riscontrare una maggior incidenza della patologia nelle prime età della vita o nella vecchiaia, in individui affetti da Aids, immunosoppressi (cioè con le difese immunitarie ridotte o assenti), con malattie emato-oncologiche o tumorali.

L’afta è contagiosa?

Assolutamente no.

Una volta che si ha, si è più soggetti alle recidive?

Generalmente si ha una predisposizione, per cui è molto probabile.

Come si cura?

L’aloe vera può essere un rimedio naturale efficace? In primo luogo, se si sospetta che le lesioni ulcerose siano secondarie a malattie, bisognerà intervenire sulla patologia di base. Occorrerà inoltre eliminare, nel caso fossero presenti, i possibili fattori scatenanti come allergeni alimentari, carenze nutrizionali, stress e fattori irritanti locali. Qui puoi leggere una veloce guida con i prodotti più utilizzati.

Quali prodotti topici possiamo utilizzare per eliminare l’afta?

Oltre ad un’adeguata igiene orale locale, si possono usare collutori, gel, dentifrici antisettici a base di clorexidina o collutori contenenti principi antiinfiammatori o ancora compresse adesive buccali con corticosteroidi. Queste ultime devono essere posizionate a diretto contatto con l’ulcera, dove esplicano la loro azione protettiva meccanica, antinfiammatoria e antidolorifica.

Si può optare anche per sostanze caustiche a base di cloruro di zinco a bassa (1.5%) ed alta (36.77%) concentrazione. Il ruolo svolto da questo prodotto è quello di un’azione caustica sulla mucosa (sono possibili bruciori dopo le prime toccature). Quindi localmente si nota un’attività antisettica e analgesica. Inoltre l’abitudine preventiva a effettuare sciacqui a base di cloruro di zinco a bassa concentrazione sembra ridurre la frequenza delle recidive.

Molto utile anche l’impiego di sospensione o gel a base di sucralfato, farmaco impiegato nel trattamento di ulcere del tratto gastrointestinale: esso possiede un’attività citoprotettiva, stimolando la produzione di muco e bicarbonato con rafforzamento della mucosa.

L’acido ialuronico 

Possiamo avvalerci anche dell’acido ialuronico in gel. Sai quali sono tutti gli impieghi dell’acido ialuronico? Questo polimero, appartenente al gruppo dei glucosaminoglicani, è un componente essenziale della matrice extracellulare dei tessuti, tra cui quello della mucosa orale. Il suo utilizzo favorisce la guarigione delle lesioni abbreviandone i tempi. Viene usato due o più volte al giorno posizionandolo direttamente nel cratere ulceroso.
Altre terapie topiche sono l’utilizzo di anestetici locali inibenti il sintomo dolore, antibiotici per prevenire una eventuale sovrapposizione batterica, gamma-globuline ed altri immunostimolanti e laser a bassa energia.

I prodotti topici servono anche a lenire il dolore?

Il trattamento della stomatite aftosa recidivante è mirato a lenire il dolore, abbreviare i tempi di guarigione, evitare una superinfezione delle ulcere da parte della flora batterica orale, con aggravamento della sintomatologia, e prevenire le recidive potenziando i meccanismi difensivi locali e sistemici.

Dalla formazione dell’afta alla sua completa guarigione quanto tempo può passare?

Dai sette ai dieci giorni.

Quando si ha l’afta, si devono evitare cibi particolari?

Bisognerebbe evitare tutti gli alimenti acidi quali agrumi, pomodori e aceto, alcool, cioccolato, caffè e cibi piccanti.

Quando è necessario rivolgersi al medico?

È consigliabile una visita medica quando i presidi citati non risolvono la patologia nei tempi previsti. Il medico potrà suggerire una terapia sistemica in presenza di stomatiti ricorrenti con alta frequenza di recidive, in caso di lesioni diffuse e dolorose con sintomatologia generale (come, ad esempio, nella sindrome di Behçet, patologia che si manifesta con ulcerazioni presenti a livello di cute, occhio, organi interni, articolazioni).

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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