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Sindrome del pollice da smartphone: cos’è, perché viene e come curarla

È una forma di tendinite causata dai troppi messaggini digitati sul touchscreen: ecco come prevenirla

Troppe ore passate a messaggiare, whatsappare, selfare, postare, ed ecco che dilaga la sindrome del “pollice da smartphone”. Si tratta di una forma di tendinite che fino a pochi anni fa colpiva soltanto i lavoratori costretti a operazioni manuali estremamente ripetitive. Oggi, invece, interessa tipologie di persone molto diverse, anche giovanissimi abituati a usare il telefono come un prolungamento della mano.

Sindrome del pollice da smartphone sotto la lente dei ricercatori

Il fenomeno sta assumendo proporzioni talmente preoccupanti da essere diventato oggetto di studio dei ricercatori della Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti, che da sette anni stanno conducendo indagini sulle conseguenze a lungo termine a carico delle articolazioni della mano. «La diffusione dell’artrosi del pollice è in aumento e vorremmo essere sicuri di non incoraggiare stili di vita che la favoriscono», spiega la coordinatrice del gruppo di ricerca, Kristin Zhao, intervistata da CBS News. I ricercatori sono particolarmente preoccupati per la diffusione dell’artrite del pollice. Fino a pochi anni fa interessava praticamente solo i lavoratori obbligati a operazioni manuali ripetitive. Da alcuni anni invece colpisce persino gli adolescenti. I teenager infatti già da bambini usano continuamente il pollice a causa di smartphone e tablet.

Gruppo San Donato

Rischio artrosi

Il punto è proprio questo: l’uso eccessivo dello smartphone, a lungo andare, può causare danni a legamenti, tendini e articolazioni della mano? Per scoprirlo, il team della Mayo Clinic sta utilizzando delle tecniche dinamiche di visualizzazione che permettono di valutare i movimenti compiuti dalla mano per agguantare e usare lo smartphone.

«Sono movimenti che richiedono di imprimere una certa forza attraverso il pollice: quando digitiamo, interagiamo col telefono, non facciamo solo un movimento libero nello spazio», spiega Zhao. «Una delle ipotesi è che i legamenti potrebbero diventare più lassi, consentendo alle ossa di muoversi in maniera anomala: in questo modo può insorgere dolore e, di conseguenza, l’artrosi».

Le regole “salva-pollice”

La questione potrebbe esplodere nel giro di qualche decennio, quando i ragazzini di oggi taglieranno il traguardo della mezza età: abituati a vivere in simbiosi col telefonino, potrebbero ritrovarsi le mani bloccate dall’artrosi molto prima di quanto non sia accaduto ai loro genitori e nonni.

Per prevenire questi scenari, non resta che seguire tre semplici regole:

  1. dare un po’ di tregua ai pollici, usando anche le altre dita della mano per digitare sullo schermo;
  2. usare i comandi vocali per dettare messaggi e fare ricerche online;
  3. fare quotidianamente dei piccoli esercizi di stretching per le dita e i polsi.

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