Benessere

Stanchezza primaverile? Ecco come affrontarla

Consigli e rimedi per far fronte a uno dei più frequenti sintomi della nuova stagione

La stanchezza primaverile colpisce in modo importante molto italiani. Una sequela di sbadigli, concentrazione che va in fumo, difficoltà a tirarsi su dal letto. In questo periodo è facile che, con il cambio di stagione, facciano capolino stanchezza e apatia. Un problema che riguarda ogni anno oltre due milioni di italiani, soprattutto donne.

Stanchezza primaverile: è una questione di adattamento

«Con il passaggio dall’inverno alla primavera, le ore di luce aumentano e la temperatura si fa più tiepida. Cambiamenti che costituiscono uno stress per il nostro organismo che, sintonizzato con le condizioni invernali, deve adeguarsi alla nuova situazione e raggiungere un nuovo equilibrio. Per fare ciò ci mette un po’ di tempo, in genere qualche settimana. A questo si aggiunge poi l’ora legale che, spostando avanti di un’ora le lancette dell’orologio, modifica l’abituale ritmo giorno-notte». Claudio Cricelli è presidente della Società italiana di medicina generale (Simg).

Gruppo San Donato

In attesa che l’organismo si adegui si può agire su vari fronti per ricaricare le pile. Ecco consigli e rimedi per ripartire subito con più sprint.

Prendetevi una pausa

Uno dei primi accorgimenti è quello di non strafare. Se siete ko, inutile continuare a premere sul pedale dell’acceleratore. Meglio staccare la spina e provare a rigenerarsi. È sufficiente un pomeriggio sul lago o una giornata in campagna per abbandonare il tran tran quotidiano e combattere l’affaticamento.

Stanchezza primaverile: fate movimento

Se vi sentite stanchi e abbacchiati, non restate a poltrire sul divano. Indossate tuta e scarpe da ginnastica e uscite di casa. Basta una camminata a passo spedito o una breve corsa per stare subito meglio. «Con il movimento viene stimolata la produzione di endorfine, sostanze che riducono lo stress e generano una sensazione di benessere. Ecco perché l’esercizio fisico regala immediatamente energia e vigore».

Dormite a sufficienza

Dormire sette-otto ore ogni notte è la regola d’oro per sentirsi attivi e riposati il giorno successivo. Gli esperti consigliano, inoltre, di coricarsi e di svegliarsi sempre alla stessa ora, evitando di portarsi tra le lenzuola smartphone e tablet. Da bandire il sonnellino pomeridiano, mentre è consigliabile, prima di andare a dormire, un bagno o una doccia calda. Se il sonno è molto disturbato si può assumere, dietro consiglio del medico, la melatonina, l’ormone che regola i cicli sonno-veglia e che favorisce il buon riposo.

Stanchezza primaverile: curate l’alimentazione

Un valido aiuto per contrastare la fiacchezza può arrivare anche dalla tavola. Mangiare troppo poco (meno di 1.200 calorie al giorno) può causare cali di zuccheri e di altre sostanze importanti, che fanno avvertire debolezza. «L’alimentazione dev’essere equilibrata e bilanciata, con tre pasti principali e due spuntini».

Le vitamine del gruppo B

Nel menù quotidiano non dovrebbero mai mancare le vitamine, soprattutto quelle del gruppo B. Nel dettaglio:

  • la B1 (tiamina), di cui sono ricchi cereali integrali, legumi, uova, lievito, contrasta la fatica;
  • vitamina B2 (riboflavina), presente in latte, formaggi, uova, verdure con foglie verdi;
  • la B6, contenuta in carne bianca, pesce, spinaci, patate, legumi, contribuiscono alla riduzione della stanchezza;
  • l’acido folico o B9, che si trova in verdure a foglie verdi, latte, cereali e in alcuni frutti, combatte affaticamento e perdita di appetito.

Gli altri micronutrienti antifatica

Antifatica è anche la vitamina C, che riduce la concentrazione nel sangue di cortisolo, l’ormone dello stress, e che è presente in kiwi, agrumi, fragole, peperoni e pomodori.

Importanti anche i minerali. Il magnesio, contenuto in frutta secca, cereali integrali, legumi, vegetali, serve per trasformare gli zuccheri in energia e per placare il nervosismo. Il potassio, presente in banane, kiwi, patate, verdure a foglia verde, è un’ottima fonte di energia. Meglio, infine, ridurre insaccati e cibi “straunti”, che appesantiscono la digestione, aumentando la sensazione di torpore.

Ricordatevi di bere per affrontare la stanchezza primaverile

Uno dei primi campanelli d’allarme di una scarsa idratazione è proprio la stanchezza. «Una disidratazione anche lieve, per esempio una perdita d’acqua pari all’1% del peso corporeo, provoca spossatezza e ridotta capacità di attenzione, ma anche irritabilità, vertigini, mal di testa». Per questo è importante bere sia durante i pasti, sia nel corso della giornata, senza aspettare di avvertire la sete. Gli esperti consigliano circa due litri di acqua (pari a otto bicchieri) al giorno.

Ozonoterapia per la spossatezza da long Covid

In alcuni casi può capitare che la stanchezza sia la gravosa eredità del Covid. Sì, perché dopo un tampone finalmente negativo non sempre è tutto finito. Il nuovo coronavirus può, infatti, lasciare dietro di sé uno strascico di fastidiosi disturbi, tra cui appunto l’astenia. Per contrastarla pare che un metodo efficace sia l’ossigeno-ozonoterapia. Lo dimostra uno studio pubblicato nel 2021 su European Review for Medical and Pharmacological Sciences.

Lo studio italiano

È stato condotto da un gruppo di ricercatori italiani su cento pazienti, di età compresa tra i 25 e i 90 anni. Tutti avevano contratto l’infezione e a cui era stata in seguito diagnosticata una forma di stanchezza cronica. Dopo il trattamento, è emerso che tutti gli assistiti avevano migliorato il loro stato di salute e che i sintomi dell’astenia si erano ridotti in media del 67%. In particolare, il 36% dei pazienti aveva evidenziato una riduzione consistente della stanchezza e almeno l’85% aveva registrato una diminuzione, con un benessere durato molti mesi dopo il termine della terapia. Una ricerca che ha fornito indicazioni importanti e che verrà replicata coinvolgendo un numero più elevato di pazienti.

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