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Smagliature: si possono cancellare con il laser?

Le smagliature si possono attenuare grazie all'utilizzo di laser. Molto si può fare dal punto di vista della prevenzione. I consigli dell'esperto di OK Bruno Mandalari

Smagliature e laser. Si possono elimiare con questo procedimento? Le smagliature sono il cruccio di ogni donna e spesso compaiono dopo una dieta ferrea o la gravidanza. Le smagliature, si sa, è meglio prevenirle, ma come correre ai ripari quando ormai si sono formate? Abbiamo parlato di tecniche innovative e corretti stili di vita con Bruno Mandalari, Dipartimento nazionale di Dermatologia Rigenerativa Isplad (puoi chiedergli un consulto qui).

Smagliature: come affrontare il problema in fase iniziale?

Prima di concordare una possibile terapia con la paziente occorre sempre eseguire un’attenta anamnesi e una valutazione del caso: colorazione delle smagliature, localizzazione corporea, data di comparsa, età, familiarità, precedenti terapie. Eventuali tempistiche di rimozione.

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In tal caso il concetto di favorire un processo riparativo e rigenerativo trofico del tessuto si rende particolarmente utile ed è l’obiettivo terapeutico, dell’uso combinato di metodologie dermochirurgiche e della contemporanea veicolazione di biostimolanti consolidati, per citarne alcuni: l’acido jaluronico, i fosfolipidi, la vitamina C e i peptidi. Questo può avvenire mediante l’uso di aghi, manipoli, o preparazioni cosmetologiche.

L’applicazione costante di principi attivi che danno la possibilità di reintegrare e riequilibrare il derma e la matrice extracellulare secondo molti studi risulta fondamentale. Prima s’interverrà in modo adeguato più probabile sarà possibile assistere a una forte riduzione delle smagliature e a una idonea riparazione del tessuto cutaneo.

Smagliature e laser: quali sono le più efficaci terapie dermochirurgiche?

Indubbiamente l’uso dei laser CO2, Erbium e il Dye laser in questi ultimi anni ha apportato dei risultati concreti e dei benefici importanti. Attraverso la loro applicazione si può ottenere una microdermoabrasione dei tessuti epidermici in modo selettivo risparmiando le zone circostanti ed eliminando l’ispessimento cutaneo caratteristico degli esiti cicatriziali e delle smagliature.

La guarigione che ne consegue stimola nell’epidermide e nel derma danneggiati ottenendo il miglioramento della permeabilità e fluidità delle membrane cellulari, un incremento della sintesi di collagene e delle fibre elastiche, un’efficace attività antinfiammatoria. Favorendo il miglioramento della texture e dell’elasticità cutanea.

Il laser Erbium è meno invasivo del Laser CO2; funziona causando delle microesplosioni (fotoablazione) delle cellule superficiali della pelle e a differenza del CO2 surriscalda gli strati più profondi del derma con moderazione. Ciò determina un periodo postoperatorio molto più rapido, un arrossamento più limitato nel tempo ma anche risultati lievemente inferiori. A guarigione ultimata l’aspetto delle smagliature è migliorato e la pelle appare: rigenerata, levigata e compatta.

Sono oggi in commercio laser che combinano l’azione del CO2 a quella dell’Erbium e che permettono di ottenere, sfruttando le caratteristiche di entrambe, risultati notevolissimi con tempi di recupero ridotti.
Il Dye laser è indicato soprattutto per la rimozione del rossore nelle smagliature in fase iniziale.

Smagliature e laser: quali accorgimenti si devono seguire dopo l’intervento?

Queste metodologie sono eseguibili in anestesia locale, se necessaria, secondo le regioni corporee interessate e l’estensione delle smagliature. Necessitano sempre di una programmazione chirurgica ben definita, numero di sedute e intervalli tra una e l’altra, settimane o mesi. Le medicazioni richiedono poco tempo e sono facilmente eseguibili. Lo specialista deve fornire al paziente un consenso informato comprensibile per quel che riguarda i possibili risultati e i possibili effetti collaterali dei Laser. L’autorizzazione a scattare foto del prima e del dopo per verificare i benefici e l’adeguata guarigione.

Le medicazioni si svolgono in tempi brevi. Non ci si deve esporre al sole o fare lampade UV durante tali procedure. Il periodo invernale, infatti, risulta essere ideale per questo tipo d’interventi. La risoluzione del problema è legata anche all’età come percentuale di successo a favore di quella più giovane. Le smagliature nella migliore delle ipotesi si attenueranno, ma non scompariranno.

Quanto conta lo stile di vita nella prevenzione delle smagliature?

Le smagliature rappresentano un danno cutaneo permanente, sono a tutti gli effetti delle cicatrici. Cancellarle del tutto, una volta formate, è impossibile, per questo la prevenzione gioca un ruolo fondamentale.
Occorre applicare sempre sulle zone interessate, per chi è predisposto, prodotti emollienti e idratanti dopo la doccia o il bagno, e quando necessaria una protezione solare con fattore di protezione SPF 50+ per evitare iperpigmentazioni.

Conseguire uno stile di vita adeguato è altrettanto importante. L’attività sportiva costante, ma moderata, e l’eliminazione dello stress per le induzioni ormonali che comporta sono punti fondamentali. Per mantenere un buon trofismo della pelle, nella dieta non devono mancare olio di oliva e pesce per garantire l’apporto di grassi essenziali (omega 3 e omega 6), vitamina E. Frutta e verdura per gli oligoelementi, gli antiossidanti e gli aminoacidi. Infine, è molto importante evitare di fumare e di consumare super-alcolici.

Quali sono le cause che le determinano e qual è la differenza tra smagliature rosse e bianche?

Le smagliature si presentano come bande lineari, parallele tra loro, separate da tratti di cute sana. Possono avere una larghezza di 1-10 millimetri, ma una lunghezza di svariati centimetri. L’esordio è in genere asintomatico ma può essere accompagnato da una leggera sensazione di prurito o, più raramente, da bruciore e dolore.

Le donne sono colpite due volte più degli uomini. Si localizzano elettivamente sulla superficie interna delle cosce, sulla parte esterna delle regioni glutee, su fianchi, mammelle e addome, sul dorso, dove appaiono come strie di colore bianco-violaceo, seguendo, in genere, le linee di tensione, attraversano le aree corporee sottoposte a improvvisi cambi di forma e volume.

Tali cambi possono accadere in tutte le fasi della vita e in molte circostanze: durante l’adolescenza (sviluppo puberale), in gravidanza, per aumento di peso o la rapida riduzione dopo una dieta, per incremento o decremento della massa muscolare. Per predisposizione genetico-costituzionale. Ma anche dopo una mastoplastica additiva (applicazione di protesi al seno), in seguito all’assunzione di steroidi anabolizzanti e dopo trattamenti a lungo termine con corticosteroidi.

Più di rado, le strie atrofiche riflettono una condizione patologica e coesistono con altri sintomi e segni in corso di malattie endocrine (ipersurrenalismo, malattia di Cushing) e genetiche (sindrome di Marfan, di Ehlers-Danlos).

Il colore dipende dalla loro fase evolutiva: all’inizio quando prevale la componente infiammatoria, pseudo ipertrofica, varia dal rosa al rosso violetto o al rosso bluastro, mentre successivamente, nella fase cicatriziale, sono più sottili, pieghettate, depresse al tatto e divengono biancastre, madreperlacee.

 

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