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Leishmaniosi: sai che esistono due vaccini?

Per scongiurare il rischio che i nostri pet prendano questa patologia trasmessa dai flebotomi bisogna attuare strategie preventive, come la vaccinazione. Ma non solo. Scopri i consigli dell'esperto

I cambiamenti climatici influiscono anche sulla salute dei nostri animali. L’aumento delle temperature ha comportato la diffusione su tutto il territorio italiano dei flebotomi (o pappataci, nel tondo in alto), insetti notturni che con le loro punture provocano nei cani (e negli uomini) la leishmaniosi.

Che cos’è la leishmaniosi?

Si tratta di una patologia invalidante che, spiega Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), «si cura, ma da cui non si guarisce definitivamente: provoca lesioni oculari e cutanee, complicanze renali e nei casi estremi anche la morte. Va detto che non si trasmette direttamente da cane a cane o da cane a uomo, in quanto l’unico vettore è il flebotomo che succhia il sangue dall’animale infetto».

Gruppo San Donato

Incubazione

Il periodo d’incubazione della leishmaniosi può durare anni, ma vi sono segnali che possono mettere in allerta i proprietari dei pet: dimagrimento, forfora sul pelo, stanchezza cronica, crescita abnorme delle unghie, ingrossamento dei linfonodi e comparsa di sangue dal naso. La patologia, infatti, è polisistemica.

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Prevenzione

La prevenzione resta la soluzione migliore e si articola su quattro punti principali:

  • Valutare con il veterinario le possibilità di vaccinazione: sul mercato esistono due tipi di farmaci per la prevenzione, la cui copertura in termini di percentuale è simile, il Leisguard e il LetiFend.
  • Utilizzare antiparassitari (collari, pipette, spray).
  • Tenere il cane in casa di notte.
  • Utilizzare zanzariere.

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E la zanzara?

A differenza dei flebotomi, la zanzara comune (Culex) può, invece, trasmettere il virus West Nile (ci sono stati diversi casi in Veneto) sia all’uomo sia agli animali, in particolare a cavalli e uccelli benché altri mammiferi siano esposti al rischio di infezione. È, perciò, fondamentale assicurare per tutto l’anno adeguate protezioni antiparassitarie ai pet e adottare gli accorgimenti utili ad evitare di diventare inconsapevoli «allevatori» di zanzare.

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