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Giancarlo Magalli: «Ho perso 7 chili… Grazie al diabete!»

«La mia glicemia era davvero troppo alta e, oltre ad assumere farmaci, ho dovuto mettermi a dieta e fare attività fisica»

Una sete inestinguibile e un continuo bisogno di urinare. Era l’estate del 2008 quando, durante un viaggio in Cina con moglie e figlia, ho riscontrato per la prima volta i sintomi del diabete alimentare. Passavo le giornate tra fontanelle, bar e… bagni pubblici! Al momento, però, non mi ero preoccupato: ingenuamente, attribuivo quell’anomalo disagio al caldo.

Poi è arrivata la diagnosi 

Come sono arrivato alla diagnosi dopo qualche mese? Per caso, grazie a un invito a Domenica In. Già, perché nel backstage del programma quel pomeriggio ho incontrato il professor Pierluigi Rossi, nutrizionista e presenza fissa della trasmissione. Per ingannare il tempo in attesa di andare in onda gli ho chiesto di misurarmi il tasso glicemico con quel nuovo dispositivo tecnologico con cui giocherellava. Meno male! L’ho visto sbiancare: avevo la glicemia a 380, quasi al limite del coma diabetico. Il nutrizionista mi ha spiegato che soffrivo di una grave forma di diabete alimentare, che con quei valori i carboidrati per me erano veleno e che prima di assumere dei farmaci avrei dovuto sottopormi a una dieta per abbassare il tasso glicemico.

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Adesso mi dedico anche allo sport

Mi sono attenuto alle sue indicazioni, con benefici quasi immediati. Quindi, mi sono rivolto a un luminare che, oltre a prescrivermi contro il diabete una pastiglia a base di metformina cloridrato, mi ha suggerito un regime alimentare ad hoc e invitato a praticare attività fisica. Ho così capito che lo sport è un toccasana. Se fai movimento regolarmente, puoi permetterti anche di sgarrare qualche volta a tavola. Io, per esempio, da allora pratico un’ora di tapis roulant o di cyclette almeno un paio di volte alla settimana, un’abitudine che mi aiuta a stare meglio.

Cerco di condurre una vita “regolare”

Per concludere, il diabete non mi dà particolari problemi, cerco solo di non abbuffarmi e di evitare panini imbottiti, fast food e riso, senza rinunciare invece alla pasta, sia integrale che bianca. Gli alcolici, per chi soffre di questa patologia, sono un nemico, ma per fortuna io sono astemio. Risultato? In questi anni ho perso ben sette chili. E, grazie ai farmaci, i valori glicemici sono nella norma.

Giancarlo Magalli (testimonianza raccolta da Nicole Cavazzuti per OK Salute e Benessere)

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