Benessere

Effetto Zeigarnik: perché ricordiamo meglio le attività incompiute?

Conoscere questo fenomeno è utile per evitare di procrastinare e gestire al meglio i propri impegni

Vi capita di pensare insistentemente a un lavoro finché non lo avete finito? Ricordate bene le cose che avete cominciato a fare, ma non i compiti già svolti? L’effetto Zeigarnik può spiegare il motivo per cui questo accade.

Cos’è l’effetto Zeigarnik?

Si tratta di un fenomeno psicologico che porta il nome della psicologa Bluma Zeigarnik, la quale iniziò a studiarlo dopo aver notato che i camerieri tendevano a ricordare bene gli ordini non ancora completati, compresi i dettagli complessi, e li dimenticavano facilmente dopo che erano stati serviti e pagati. Quello fu il punto di partenza di una ricerca più ampia. Nel 1927 Zeigarnik pubblicò i risultati dei suoi studi, da cui emerse che le persone sono predisposte a ricordare i compiti interrotti o lasciati in sospeso meglio di quelli portati a termine.

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Una spiegazione dell’effetto Zeigarnik si basa sul fatto che si crei una sorta di tensione cognitiva, che fa sì che l’attività iniziata rimanga saldamente nella memoria a breve termine. Questo porterebbe la mente a dare priorità al compito, rendendolo difficile da dimenticare fino a quando non viene completato.

Come sfruttarlo a proprio vantaggio

L’effetto Zeigarnik ha implicazioni in vari ambiti. Si potrebbe sfruttare nell’organizzazione dei compiti, con lo scopo di ottimizzare la gestione del tempo e aumentare la propria produttività. Infatti, iniziare un lavoro è un buon metodo per motivarsi a non lasciarlo incompiuto ed evitare di procrastinare. I ricercatori Masicampo e Baumeister hanno inoltre suggerito come pianificare i propri obiettivi non raggiunti, oltre a facilitarne il raggiungimento, possa liberare le risorse cognitive per altre attività.

Nel campo della pubblicità e nel marketing, creare narrazioni con trame sospese mantiene vivo l’interesse del consumatore. Questa tecnica funziona molto bene nelle soap opera, in cui spesso la trama rimane aperta per coinvolgere maggiormente gli spettatori. L’effetto Zeigarnik potrebbe offrire degli spunti utili anche nel contesto delle relazioni interpersonali. Ad esempio, riguardo al perché ci capita di non riuscire a smettere di pensare alle persone con cui abbiamo discussioni, problemi in sospeso o questioni irrisolte, considerando comunque che le dinamiche relazionali sono complesse.

Effetto Zeigarnik: strategie per ottimizzare le attività quotidiane

Sebbene l’effetto Zeigarnik sia molto noto, esistono fattori e condizioni, come la motivazione individuale o l’importanza del compito, capaci di influenzarne l’insorgenza o l’intensità. In ogni caso, fornisce un importante punto di vista sul funzionamento della memoria. Conoscere e comprendere questa tendenza generale può aiutarci a mettere in atto delle strategie efficaci per la gestione di vari aspetti della nostra vita quotidiana.

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Aurora Pianigiani

Collabora con OK Salute e Benessere e si occupa di comunicazione in ambito medico-scientifico e ambientale. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze, si è formata nel settore dei media digitali e del giornalismo. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e contestualmente ha scritto articoli per testate giornalistiche che svolgono attività di fact-checking.
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