Benessere

Cosa mangiare prima e dopo una sessione di yoga

I pistacchi sono un'ottima soluzione pre e post allenamento. Ecco qualche consiglio, dolce e salata, per portarli in tavola con ricette semplici ma sfiziose

Un’attività per tutti, per ogni luogo e per tutto l’anno. Semplicemente con un tappetino, lo yoga è una disciplina che si può praticare ovunque e in qualsiasi momento, anche in un fine estate dalle temperature ancora piuttosto alte. «In questo periodo la circolazione sanguigna risulta essere sicuramente più rallentata rispetto al solito, ma lo yoga aiuta a migliorare sensibilmente la situazione», fanno sapere Martina Rando e Martina Sergi, insegnanti internazionale di yoga e fondatrici della piattaforma Yome.

«A settembre si parla spesso di ripresa delle routine. A noi piace vedere le pause, non solo quella estiva, come parte del percorso. Come il lato che mantiene la bilancia del nostro benessere in equilibrio. È pur vero, però, che nella pratica dopo un momento di stacco si può avere difficoltà a riprendere. I nostri consigli sono semplici: non mettetevi pressione e non fatevi trascinare dal trend della produttività positiva; se settembre non è il tuo mese preferito e non siete ancora carichi, va bene così. Riprendete con i vostri tempi, un passo alla volta e non tutto e subito. Ad esempio, se volete ricominciare a praticare yoga, iniziate con delle classi da 30-40 minuti, puntando più sulla costanza che sulla lunghezza dell’allenamento».

Gruppo San Donato

Yoga mattutino: cosa mangiare

Molti appassionati dello yoga amano svolgere la loro sessione giornaliera di mattina presto, per un risveglio rilassante ma allo stesso tempo energizzante. In questo caso, prima di iniziare è utile non dimenticarsi di bere almeno un bicchiere d’acqua o una tazza di tisana o di infuso freschi, aggiungendo anche un piccolo snack, come un frullato oppure uno smoothie alla frutta, accompagnato da biscotti secchi o pane tostato con marmellata o miele. Subito dopo l’attività, invece, è possibile completare con yogurt o latte uniti a cereali e frutta secca a guscio, come ad esempio i pistacchi americani. Una versione salata, invece, potrebbe essere pane con hummus di ceci o ricotta e granella di pistacchi sopra.

I benefici dei pistacchi

Questi ultimi sono perfetti (in una porzione da 30 grammi, corrispondenti più o meno a 49 pistacchi e a 160 calorie) come soluzione post allenamento perché contengono, come fa sapere Erminia Ebner, biologa nutrizionista ed educatrice alimentare che ha stilato una serie di consigli insieme all’associazione no profit American Pistachio Growers, tutti gli amminoacidi essenziali per una rapida ricostruzione delle proteine muscolari.

Inoltre, sono ricchi di acidi grassi, oltre che di steroli vegetali, sostanze che favoriscono la protezione della funzionalità cardiaca e circolatoria. Sono poi fonte preziosa anche di moltissimi micronutrienti come minerali, oltre a contenere vitamine idrosolubili – utili per il metabolismo – e vitamine liposolubili – importanti come antiossidanti. Infine, includono le fibre alimentari, preziose per la salute dell’intestino. «I pistacchi si pongono in perfetta armonia con l’affascinante disciplina dello yoga, grazie alle loro proprietà e ai numerosi benefici che apportano ai muscoli coinvolti negli esercizi e nelle “posizioni” tipiche di questa pratica» conferma la biologa nutrizionista.

Cosa mangiare: yoga pomeridiano

Se la sessione di yoga si pratica nel pomeriggio, invece, i suggerimenti ricadono sul pranzo. Un’idea perfetta è un cous cous accompagnato da pistacchi americani, melanzane, carote, zucchine, ceci, sgombro, pesche nettarine, foglie di basilico e zenzero grattugiato, condito a crudo con olio extra vergine di oliva. Ai carboidrati complessi dei cereali si aggiungono, infatti, i grassi essenziali e le proteine animali e vegetali dei pistacchi americani e del pesce azzurro. Inoltre, questa soluzione è ricca di minerali, vitamine, antiossidanti e fibre. Le porzioni non devono mai eccedere in quantità e condimenti. Lo yoga insegna infatti ad ascoltare il proprio corpo e a capire quando è il momento di limitarsi, senza dimenticare di concedersi qualche “strappo alla regola”. 

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