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Con il basket si diventa più alti?

Risposta di Bruno Carù, docente di cardiologia dello sport alla scuola di specializzazione in medicina dello sport dell'Università di Milano

Focus di Bruno Carù, docente di cardiologia dello sport alla scuola di specializzazione in medicina dello sport dell’Università di Milano, responsabile dello staff medico della società di pallacanestro Olimpia Milano, nonché consulente cardiologo del Milan e dell’Inter.

Qualsiasi medico dello sport si è trovato di fronte a una mamma che gli poneva la domanda: «È basso, se gli faccio fare pallacanestro aumenta la statura?». Secondo il me, non c’è che una risposta: «Neanche se lo appendesse al canestro da basket con i pesi ai piedi, suo figlio si allungherebbe. È vero che alcuni tipi di allenamento stimolano la produzione di Gh, l’ormone della crescita, ma che questo abbia un effetto significativo sull’aumento della statura è discutibile. Anche l’allungamento muscolare (leggi: la preparazione atletica per il basket) non ha effetti sulle ossa, che rimangono della stessa lunghezza».

Gruppo San Donato

Va smentita però anche la credenza che nel basket ci sia posto solo per i giganti. A pallacanestro si gioca cinque contro cinque e, oltre al quintetto in campo, l’allenatore ha a disposizione altrettante riserve. A differenza del calcio, il numero di sostituzioni durante il match (di 40 minuti effettivi) è illimitato. Ai cinque giocatori in campo corrispondono altrettanti ruoli. Ecco le principali caratteristiche.

• Playmaker: è il regista della squadra e solitamente il giocatore più basso (vi sono professionisti che non superano i 175 centimetri di statura). Oltre ad avere grandi doti tecniche dev’essere freddo e risoluto dato che è colui che ha la palla in mano per la maggior parte dell’azione ed è destinato a prendere le decisioni chiave. Non è necessario che sia un grande realizzatore.

• Guardia tiratrice: assieme al playmaker compone il backcourt, ovvero il reparto dietro. Gioca distante dal canestro e per questo deve avere un buon tiro da lontano. È spesso un grande realizzatore, ma molte guardie hanno sufficiente tecnica per giocare playmaker in situazioni d’emergenza. Nel basket professionistico, per giocare in questo ruolo bisogna essere alti almeno 1,95.

• Ala piccola: è un ruolo ibrido, anello di congiunzione tra il backcourt e il frontcourt, l’attacco. È adatto a chi ha buon tiro da lontano ma sa anche far valere il fisico nelle mischie sotto canestro. Un’ala piccola che si rispetti dev’essere alta almeno due metri.

• Ala grande: qui si comincia a parlare di giganti, molto spesso sopra i due metri e dieci. Chi non è favorito dall’altezza deve lavorare molto sul fisico e sull’atletismo. Il compito dell’ala grande è giocare vicino al canestro, prendere rimbalzi e, in fase difensiva, intimidire gli avversari anche con le maniere forti.

• Pivot o centro: grande e grosso, gioca sotto canestro sia in attacco sia in difesa e deve mettere le sue manone su tutti i palloni che passano nei pressi del tabellone. In difesa ha un compito molto importante perché è l’ultimo baluardo contro gli avversari. Di solito è il giocatore meno tecnico della squadra. Fra i professionisti non di rado supera i 2,20 metri d’altezza e i 130 chili di peso.
Bruno Carù, docente di cardiologia dello sport alla scuola di specializzazione in medicina dello sport dell’Università di Milano

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