Bellezza

Monoi: proprietà e benefici del rituale di bellezza di Tahiti

Un olio vegetale da scoprire per la cura del corpo e dei capelli

Amato dalle donne polinesiane, multiuso e caratterizzato da una fragranza esotica. Ecco perché il Monoi è l’alleato ideale, specialmente in estate, contro la secchezza della pelle e della chioma.

Cos’è il Monoi?

In tahitiano, il termine significa “olio profumato”. Il Monoi si ottiene dalla macerazione dei fiori di tiarè (Gardenia tahitensis) in olio di cocco. Questi fiori bianchi sono anche un emblema della Polinesia Francese e dell’isola di Tahiti.

Gruppo San Donato

Sebbene sia molto usato e conosciuto ancora oggi, il Monoi (chiamato comunemente olio di Monoi) deriva da una tradizione antica, tramandata dalla cultura polinesiana. Oltre che per l’uso cosmetico, veniva storicamente utilizzato dalla popolazione durante le cerimonie religiose e per le cure popolari. È stato poi esportato e apprezzato in tutto il mondo per le sue virtù e la sua versatilità.

Proprietà e benefici del Monoi

Dato che è composto principalmente da olio di cocco, il Monoi vanta molti dei suoi stessi benefici. Ha proprietà idratanti, nutritive ed emollienti e aiuta la pelle a rimanere elastica.

  • Contiene la vitamina E, fondamentale per l’azione antinfiammatoria e antiossidante contro i danni dei radicali liberi.
  • L’acido laurico, contenuto nel cocco, svolge un’attività antimicrobica e antibatterica.
  • Inoltre, è presente il salicilato di metile, che ha funzioni lenitive e anti-arrossamento.

Come usarlo sulla pelle

L’ingrediente nella sua versione pura risulta particolarmente indicato per chi ha la pelle secca e si presta a molteplici utilizzi. Come olio da bagno o da massaggio per arricchire e profumare un trattamento rilassante. Oppure per idratare la cute, da solo o addizionato a una crema. Se si usa come doposole, aiuta anche a mantenere l’abbronzatura. Però, non avendo filtri solari, non è una possibile alternativa all’SPF per proteggersi dal sole. Il Monoi si trova facilmente anche nella formulazione di vari cosmetici presenti in commercio.

Come usarlo sui capelli

Durante una giornata al mare, si può applicare una piccola quantità di olio sulle lunghezze o sulle punte, per proteggerle dalle aggressioni atmosferiche e dalla salsedine. Se invece si vuole utilizzare come impacco pre-shampoo, basta tenerlo in posa per circa 30 minuti sui capelli inumiditi, in modo da nutrirli e districarli. Dopodiché, si procede al lavaggio con shampoo e balsamo. L’importante è rimuoverlo bene per evitare l’indesiderato “effetto unto”.

La denominazione di origine “Monoi de Tahiti”

Dopo la sua diffusione in altri Paesi, il “Monoi de Tahiti” è stato oggetto di tentativi di imitazione. Per garantirne l’autenticità, il decreto dell’1 aprile 1992 lo ha tutelato con la denominazione ufficiale di origine. I produttori, per beneficiare dell’AO (appellation d’origine) devono rispettare la provenienza polinesiana degli ingredienti e la qualità del processo di fabbricazione, in conformità con le pratiche locali. Il prodotto nella sua versione tradizionale prevede unicamente l’utilizzo dell’olio di cocco e dei fiori di tiarè. Nei limiti previsti dalla normativa, è però consentita l’aggiunta di altri ingredienti, come conservanti, antiossidanti e filtri UV.

Possibili controindicazioni

Generalmente, il Monoi è considerato sicuro da utilizzare. Se però si ha una pelle sensibile o reattiva o si soffre di particolari allergie, per precauzione si può eseguire un patch test prima di includerlo nella routine di bellezza. In caso di dubbi, è comunque consigliabile consultare un dermatologo, che saprà indicare se il cosmetico è adatto alle esigenze del proprio tipo di pelle.

Leggi anche…

Mostra di più

Aurora Pianigiani

Collabora con OK Salute e Benessere e si occupa di comunicazione in ambito medico-scientifico e ambientale. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze, si è formata nel settore dei media digitali e del giornalismo. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e contestualmente ha scritto articoli per testate giornalistiche che svolgono attività di fact-checking.
Pulsante per tornare all'inizio