Bambini

Si gioca poco all’aria aperta? E il fegato diventa grasso

La scarsa esposizione alla luce del sole è associata a un aumento dei casi di steatosi epatica nei bambini. In Europa ne soffre il 10 per cento, con alto rischio di cirrosi già in adolescenza.

E’ la conseguenza di uno stile di vita troppo sedentario, che porta i bambini a essere oggi troppo grassi fuori, nell’aspetto, e anche dentro, nel fegato. Infatti un bambino su dieci, in Europa, soffre di steatosi epatica, un accumulo di lipidi nelle cellule dell’organo che può degenerare in cirrosi già nell’adolescenza. A fronte di una crescente epidemia di sovrappeso e obesità, che negli ultimi anni ha messo in allarme pediatri e genitori, questa volta però non sembra che la dieta da fast-food sia il principale responsabile del fegato grasso non-alcolico (ovvero non associato all’abuso di alcol) ma bensì lo scarso interesse per i giochi all’aria aperta.

Lo hanno sottolineato i ricercatori britannici del King’s College Hospital Paediatric Liver Center che, in occasione del congresso annuale di epatologia appena conclusosi a Londra, hanno presentato i risultati di uno studio condotto in collaborazione con l’Università del Surrey: la malattia epatica è più frequente se i bambini hanno valori di vitamina D molto bassi. I 120 bambini coinvolti nella ricerca hanno mostrato un deficit cronico di vitamina D nel corso dei 12 mesi e non solo in inverno, la stagione in cui si ritiene normale un lieve calo nei valori di questa vitamina, la cui produzione è principalmente mediata dalla luce del sole. La colpa sarebbe, quindi, della vita da pantofolai che conducono oggi molti bambini. «Una deficienza di vitamina D e un sempre maggior numero di casi di rachitismo sono legati all'epidemia di obesità – scrivono gli autori – con molti bambini che scelgono di giocare in casa invece che all'aperto, e anche da un uso eccessivo delle creme solari». Stime recenti confermano che la steatosi epatica sta rapidamente diventando una malattia comune nei paesi occidentali, colpendo quasi un terzo degli europei

Gruppo San Donato

a cura della Redazione

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