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Bambini con asma e Covid 19: le regole di comportamento

Sintomi molto simili tra le due malattie, ma conseguenze molto diversi. Ecco come affrontare la situazione sia se vostro figlio ha già una diagnosi di asma, sia se è la prima volta che gli accade

“Troppi genitori hanno paura a portare i loro figli anche con crisi asmatica in ospedale a causa di Covid 19. Non solo è un grosso problema, ma è anche un errore enorme. I bambini con crisi asmatica devono essere trattati il prima possibile. Aspettare a portarli in Pronto Soccorso significa aumentare enormemente i rischi di gestione di una malattia, che se affrontata prontamente, sarebbe stata più facilmente gestibile”. Insomma qual è il legame tra bambini con asma e Covid 19?

Gian Luigi Marseglia è presidente della Conferenza Permanente delle Scuole di Pediatria, presidente della SIAIP, la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica e Direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Pavia-Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo. Anche il professore partecipa a “Un Respiro di Salute”, una campagna educazionale realizzata da FederAsma e Allergie Onlus, con la collaborazione  di IAR (Accademia Italiana di Rinologia), SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica) e SIMRI (Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili) e resa possibile grazie al contributo non condizionato di Chiesi Italia.

Gruppo San Donato

“Nel nostro ospedale di Pavia, ma ormai in tutti gli ospedali italiani, ci sono percorsi separati tra i pazienti con sospetto Covid, rispetto a tutti gli altri. Abbiamo approntato dei reparti solo per bambini (ma anche per gli adulti, ndr), inaccessibili agli altri. Anche infermieri e medici che ci lavorano rimangono solo in quel reparto. Non c’è alcun bisogno di preoccuparsi. Quindi se vostro figlio o vostra figlia dovessero avere la necessità di una visita in ospedale o di essere portati in Pronto Soccorso non c’è più motivo per non farlo”.

Bambini con asma e Covid: come bisogna comportarsi con le visite di routine o ambulatoriali già programmate? 

“Teniamo conto che in questo periodo abbiamo ridotto l’attività differibile per disposizione ministeriale. Questo per far sì che non ci sia troppa gente in giro. Ma i genitori devono stare tranquilli, perché per le emergenze ci siano al cento per cento. Ma c’è di più. Per i pazienti che hanno malattie croniche come l’asma bronchiale c’è un continuo monitoraggio telefonico. Una visita telematica per capire se la terapia sta funzionando o meno, per fare piccoli aggiustamenti. Spesso bastano questi interventi di telemedicina. Qualora fossero insufficienti, si programma tranquillamente una visita e si viene in ospedale o in ambulatorio con il bambino”.

Bambini con asma e Covid: come fa un genitore a capire la differenza?

Certo, i sintomi sono simili. Si parla di rinite, tosse, starnuti, congiuntivite, asma, fiato corto. Ma c’è una grande differenza: la febbre. Se il bambino ha tosse o fa fatica a respirare, ma non ha febbre con grande probabilità si tratta di asma allergica. Se c’è febbre, invece, si potrebbe essere in presenza di Covid 19.

Cosa devono fare i genitori che hanno un figlio che ha già avuto una diagnosi di asma bronchiale allergica?

Devono continuare a seguire la terapia esattamente come è stata assegnata dall’allergologo senza alcuna variazione. Se il bambino dovesse avere crisi lievi conoscono già i farmaci che devono utilizzare. Per qualsiasi dubbio possono contattare telefonicamente lo specialista. Come già detto, se la situazione è risolvibile con la telemedicina, i genitori seguiranno i consigli dell’allergologo. Se il medico dovesse ritenere utile una visita vis à vis devono portare il proprio figlio dallo specialista. Come abbiamo già spiegato, gli ospedali sono attrezzati per minimizzare il rischio di contagio da Covid 19.

Bambini con asma e Covid: il ruolo della mascherina

Tra le raccomandazioni che abbiamo emanato con la SIAIP oltre a quella di dover continuare la terapia, c’è quella di utilizzare la mascherina. Ha un doppio vantaggio, perché oltre ad essere utile per Covid 19, riduce enormemente il numero di particelle degli allergeni che il bambino può respirare. In questo modo si riducono anche i sintomi delle allergie.

Se invece il bambino è al primo episodio di asma bronchiale allergica, come devono comportarsi i genitori?

I sintomi dell’asma bronchiale sono piuttosto importanti e nella stragrande maggioranza dei casi evolvono rapidamente. Se il bambino ha:

  • difficoltà nel parlare, perché gli manca il fiato;
  • un aumento della frequenza respiratoria;
  • tosse;
  • respiro affannoso;
  • fame d’aria

non bisogna perdere tempo e andare immediatamente al Pronto Soccorso. Agire subito ai primi sintomi è importante, perché la situazione potrebbe degenerare. Non sappiamo infatti se questi sintomi si manifesteranno in modo lieve, moderato o grave. I medici sono invece in grado di gestire bene la sintomatologia. Gli operatori sanitari provvederanno a misurare la saturazione dell’ossigeno, lo sottoporranno a una visita medica e gli somministreranno i farmaci adeguati. Generalmente il bambino si sentirà subito meglio. A volte, nei casi più gravi, è necessario invece il ricovero in ospedale. Successivamente il bambino dovrà sottoporsi alle prove allergiche e a quelle di funzionalità respiratoria. Così l’allergologo avrà tutti gli strumenti per assegnargli una terapia adeguata.

Quali sono i fattori di rischio che possono scatenare una crisi allergica?

Il fattore di rischio più importante è il fumo passivo. I genitori non devono mai fumare in casa. Poi naturalmente c’è l’inquinamento atmosferico. La casa dev’essere un luogo il più possibile ideale. Dev’essere facile da pulire, non avere tappeti, peluche, oggetti “raccogli polvere”. Il letto dev’essere ricoperto da un coprimaterasso e un copricuscino antiacari. Si trovano molto facilmente in commercio. Bisogna cambiare frequentemente l’aria nelle stanze. Naturalmente seguire la terapia in modo adeguato è essenziale per minimizzare la possibilità di crisi.

Se la crisi è lieve può essere gestita tranquillamente a casa, altrimenti se è grave bisogna andare in ospedale.

Quali sono le ultime terapie?

Per quanto riguarda i casi lievi o modesti abbiamo tutti i mezzi per gestire la situazione in modo tranquillo.

Per i casi gravi ora abbiamo dati molto interessanti dall’uso dei farmaci monoclonali nelle condizioni di asma bronchiale grave e orticaria grave. Questi farmaci biologici vengono somministrati quindicinalmente e hanno migliorato sensibilmente la qualità di vita dei pazienti.

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