Alimentazione

Spesa: gli errori da non commettere al supermercato

Dalla data di scadenza alla scelta dell'insalata, passando per il surimi, ecco qualche consiglio su come acquistare correttamente

Cosa mettiamo nel carrello 

Cosa mettiamo nel carrello

Quando si fa la spesa al supermercato, molto spesso ci si muove in automatico, guidati dall’abitudine e dall’attaccamento ad alcuni prodotti. Mantenendo sempre valido il consiglio di acquistare alimenti che facciano bene alla tua salute (in questo articolo puoi trovare delle dritte utili), ti ricordiamo di fare anche attenzione a non cadere in semplici trappole. Scopri di seguito quali sono.

Non guardare la scadenza
dei prodotti

Non guardare la scadenza dei prodottiSe pensi che al supermercato sia superfluo guardare la data di scadenza dei prodotti, sbagli di grosso. Ovviamente ciò non significa che nei negozi si rischia di trovare alimenti scaduti, ma è possibile trovare prodotti con una data di scadenza imminente. Di solito, si tratta di confezioni posizionate in prima fila o in cima a un gruppo (soprattutto dove ci sono le offerte). Questa collocazione permette di farli acquistare prima degli altri, con una scadenza più lontana, e quindi di evitare sprechi.

Gruppo San Donato

Il consiglio

Se sai che utilizzerai nel giro di pochi giorni quella bottiglia di latte o quella confezione di uova, allora acquista la più vicina alla data di scadenza (contribuirai a evitare sprechi), altrimenti cerca articoli che si conservino più a lungo, così non rischierai di dover buttare o far ammuffire il cibo (scopri qui quali alimenti scaduti si possono mangiare lo stesso).

Comprare patatine surgelate
“non fritte”

Comprare patatine surgelate "non fritte"Ami le patatine fritte ma compri spesso quelle con la dicitura “non fritte” sulla confezione perché pensi facciano meno male? Attenzione. Questi prodotti surgelati oggi sono molto diffusi, ma nella maggior parte dei casi non sono salutari. Le scritte “non fritte” o “non pre-fritte” nascondono processi di lavorazione piuttosto complessi, perché richiedono l’arricchimento con oli e grassi non sempre eccellenti. Anche le calorie sono sempre alte.

Il consiglio

Evita questo tipo di prodotto surgelato e, invece, cucina una frittura più salutare (in questo articolo spieghiamo come si fa). Le parole chiave sono olio extravergine di oliva e punto di fumo.

Preferire succhi industriali
alla frutta

Preferire succhi industriali alla fruttaSe non riesci a consumare tutti i giorni le due porzioni di frutta raccomandate, non rimediare con dei succhi freschi industriali. All’interno di questi prodotti, di frutta ne è presente molta meno di quanto si pensi e, in compenso, c’è tantissimo zucchero, oltre che coloranti e conservanti.

Il consiglio

Opta per una spremuta casalinga, oppure acquista un prodotto 100% frutta, costituito per circa il 90% da acqua, vitamine A e C, acido folico, potassio e fitocomposti (che derivano dal frutto spremuto) e per il restante 10% da zuccheri naturali. La direttiva europea (2001/112 CE del 20 dicembre 2001 aggiornata nel 2012) non consente l’aggiunta di conservanti, zuccheri e aromi. Questo succo quindi è da considerare completamente naturale. L’importante è controllare bene sulla confezione.

Scegliere il surimi

Scegliere il surimiPer condire la tua insalata di mare, evita di comprare il surimi. È poco naturale e molto artificioso. Si tratta di un composto alimentare prodotto con le parti tritate e spesso considerate scarti di altri pesci, come il merluzzo, con l’aggiunta di zuccheri, addensanti, coloranti e conservanti per creare i cilindri bicolori, ovvero l’interno bianco e il contorno arancione. Il sapore di granchio, invece, è dato da un’aroma artificiale. Dal punto di vista nutrizionale, il surimi è un prodotto iperproteico e povero di grassi, ma con tanto sale aggiunto che lo rende poco adatto a ipertesi e nefropatici.

Non optare per insalate
già pronte

Non optare per insalate già pronteSe hai poco tempo per cucinare e hai voglia di un pasto leggero a base di verdura, puoi affidarti tranquillamente a un’insalata pronta in busta. Non subisce processi di lavorazione particolari e quindi la sua qualità nutrizionale è buona (non ottimale come il prodotto fresco, ma va comunque bene). L’importante è ricordarsi di sciacquarla prima del consumo e di finirla nel giro di pochi giorni (scopri qui alcuni consigli per la sua conservazione).

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