Alimentazione

Latte: fa bene o male? Tutta la verità

Dalla prima infanzia fino alla terza età, il latte vaccino è un alimento salutare adatto a tutti

Latte per tutti!

Latte per tutti!

“Bevete più latte, il latte fa bene, il latte conviene a tutte le età”. Recitava così una famosa canzoncina nel film Boccaccio ’70 di Federico Fellini, e aveva proprio ragione. Al di là di falsi miti e leggende metropolitane, che lo vorrebbero responsabile di malattie come autismo e tumori, il latte vaccino è in realtà un alimento salutare adatto a tutti, dalla prima infanzia fino alla terza età. A illustrarci le sue proprietà sono gli esperti della Nutrition Foundation of Italy (NFI), l’associazione no profit che da 40 anni studia il rapporto fra cibo e salute contribuendo alla diffusione di una corretta educazione alimentare.

 

 

Prima infanzia

Prima infanzia

Fino ai 12 mesi di vita, il latte di elezione è quello materno. Se l’allattamento al seno non è possibile, esistono formule per lattanti specificamente studiate per sostenere la crescita e lo sviluppo del bambino. In questa fase della vita, il latte vaccino è controindicato. È infatti troppo proteico per le necessità del lattante e, d’altro canto, carente di ferro. Tra i 12 e 24 mesi, con il progressivo passaggio verso un’alimentazione sempre più adulta, i livelli di assunzione di latte vaccino vanno contenuti entro i 300 ml al giorno, per tenere l’apporto di proteine entro il 15% dell’energia totale.

Gruppo San Donato

 

 

Bambini

Bambini

A partire dai 3 anni, le linee guida consigliano due porzioni di latte o yogurt al giorno, alla prima colazione e come merenda, per coprire il 50% del fabbisogno di calcio. La sostituzione del latte vaccino con latti di altre specie animali (come il latte d’asina, troppo povero di grassi) o con bevande di origine vegetale non è indicata, in assenza di motivazioni specifiche, confermate dal pediatra. In particolare, è priva di qualunque fondamento l’ipotetica relazione tra consumo di latte e autismo.

 

 

Adolescenti

Adolescenti

È del tutto immotivato l’abbandono progressivo del consumo di latte vaccino nel corso dell’età scolare e dell’adolescenza. L’apporto di proteine di alto valore biologico, di vitamine, di minerali (calcio soprattutto) garantito dal latte e dai prodotti derivati è considerato irrinunciabile.

 

 

In gravidanza

In gravidanza

Il latte e i prodotti lattiero-caseari occupano una posizione ben definita nella dieta della futura mamma, non solo per la presenza di proteine di alto valore biologico, ma anche per la presenza di altri macro e micronutrienti il cui fabbisogno è aumentato in gravidanza. Il calcio resta centrale, da un lato per ossa e denti del feto (e della madre), dall’altro per l’effetto protettivo nei confronti dell’ipertensione gravidica e della preeclampsia. Inoltre, latte e latticini sono ottimi fornitori anche di vitamina D, indispensabile per assorbire e fissare il calcio, ma anche per il benessere generale di madre e feto.

 

 

Adulti e anziani

Adulti e anziani

Il latte vaccino e i derivati restano un’ottima fonte di proteine, vitamine e minerali, a iniziare dal calcio e dalla vitamina D, essenziali per lo scheletro. Per le persone anziane, poi, il latte svolge un ruolo nutrizionale essenziale per scongiurare gli effetti negativi della malnutrizione frequentemente correlata all’età. Fornisce proteine di alta qualità che, associate a un adeguato esercizio fisico, contrastano la riduzione della massa muscolare. Nel latte è inoltre presente un derivato della vitamina B3 (detta anche niacina), che agisce come anti-aging per muscoli, fegato e cervello. Una buona notizia viene infine sul fronte dell’intolleranza al lattosio. Nonostante l’aumento della prevalenza di questa condizione a partire dai 65 anni, proprio con l’avanzare dell’età si assiste alla riduzione dei sintomi associati al consumo di lattosio da parte degli intolleranti. Si ricorda, in ogni caso, la disponibilità di latte e derivati delattosati.

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