Alimentazione

Kefir: cos’è e perché fa bene?

Dal riequilibrio della flora intestinale agli effetti antinfettivi: ecco tutti i benefici del latte fermentato originario del Caucaso, ricco di lieviti e batteri "vivi"

Perché il kefir fa bene? Sappiamo che il consumo giornaliero di latti fermentati, che sono ricchi di microorganismi in grado di raggiungere l’intestino ancora “vivi”, può fornire importanti benefici alla salute dell’organismo. Tra questi troviamo il kefir, un prodotto antichissimo, naturale e di consistenza quasi cremosa, che migliora le funzionalità della flora batterica e potenzia le difese immunitarie.

Lorenzo Morelli, Direttore dell’Istituto di Microbiologia della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica di Piacenza, spiega nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono gli effetti benefici e le dosi consigliate.

Gruppo San Donato

Cos’è il kefir?

Il kefir è un latte fermentato. È cioè una bevanda semiliquida e acidula ottenuta dalla fermentazione del latte ad opera di microorganismi non patogeni (cioè che non causano malattie), già presenti in esso o aggiunti in un secondo momento. Originario del Caucaso, il kefir contiene una combinazione di:

  • batteri “buoni”. Questi batteri riescono a penetrare la barriera gastrica e ad arrivare vivi nell’intestino,
  • lieviti: questi, miscelati insieme, formano molto spesso dei grani, simili a delle palline, visibili a occhio nudo.

Può essere considerato un probiotico o no?

La questione è un po’ complessa. Il kefir è ricco di batteri che riescono a raggiungere l’intestino ancora vivi, apportando benefici al microbiota stesso. Da questo punto di vista, quindi, lo possiamo considerare alla stregua di un probiotico.

D’altro canto, però, la composizione microbiologica del kefir è altamente variabile. Può mutare addirittura da un lotto all’altro. È difficile stabilire quale ceppo batterico arrivi vivo nell’intestino e in che quantità. questa “confusione”, dovuta perlopiù alla fermentazione del latte, non permette di etichettare il kefir come probiotico.

Stando alle linee guida del Ministero della Salute, infatti, per essere definito probiotico, un micoorganismo deve rispondere ad alcuni requisiti ben precisi, tra i quali:

  • l’identificazione della specie e del ceppo batterico,
  • la quantità minima sufficiente per ottenere una temporanea colonizzazione dell’intestino da parte del ceppo stesso.

Qual è la differenza tra gli yogurt tradizionali e i latti fermentati come il kefir?

Gli yogurt sono ottenuti dalla fermentazione di due soli batteri:

  1. il Lactobacillus delbrueckii sottospecie bulgaricus,
  2. lo Streptococcus thermophilus.

A differenza di quelli presenti nei latti fermentati come il kefir, non sono in grado di oltrepassare vivi la barriera gastrica e di raggiungere l’intestino (ma nelle donne sono un valido aiuto per contrastare l’ipertensione).

Quali sono gli effetti benefici che il kefir apporta sull’organismo?

Innanzitutto, il kefir riequilibra la flora batterica intestinale, regolarizzandone le funzioni (sia in casi di stitichezza, sia in casi di diarrea). I batteri dell’intestino sono come un mosaico formato da tante tesserine. Se uno di questi pezzi viene a mancare, l’organismo tende a rimpiazzarlo, anche con microorganismi “cattivi”.

Questo comporta un’alterazione del microbiota. Se noi, attraverso i latti fermentati, riusciamo a far arrivare nell’intestino dei batteri potenzialmente positivi, evitiamo di dare spazio a quelli patogeni.

Perché il kefir fa bene: l’effetto sul sistema immunitario

In secondo luogo, il kefir ha un effetto antinfettivo. Una dose al giorno di questo latte fermentato – circa 150-200 grammi – riduce il rischio che si sviluppino, ad esempio, i virus parainfluenzali di questa stagione. Il kefir stimola il corretto funzionamento del sistema immunitario e può ridurre moderatamente il senso di fame se consumato prima dei pasti. Infine, si consiglia di assumere latti fermentati come il kefir durante una terapia antibiotica, per arricchire la flora microintestinale.

È adatto a tutti o ci sono delle controindicazioni?

Sì, lo possono consumare tutti: dai bambini fino agli anziani, senza alcuna controindicazione. Come misura prudenziale, però, non lo raccomanderei agli intolleranti al lattosio. Le flore batteriche intestinali variano da persona a persona e qualche prodotto potrebbe non essere tollerato.

Leggi anche…

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio