Alimentazione

E se fosse il caffè l’elisir di giovinezza?

Diversi studi confermano quanto sia benefico il caffè. L'ultimo in ordine di tempo lo consiglia soprattutto alle donne

Il caffè offre diversi benefici per la nostra salute, come indicano moltissimi studi. Sappiamo che ha effetti positivi sul fegato e sul cuore. Una ricerca ha dimostrato anche che è falsa la convinzione che sia da evitare in caso di ipertensione: anzi, alle dosi giuste può aiutare a tenerla sotto controllo.

Bere caffè fa invecchiare in salute

Ora uno studio presentato all’American Society for Nutrition ha indagato come la tazzina quotidiana possa influenzare l’invecchiamento in modo positivo.

I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 47 000 donne tra i 45 e i 60 anni per più di 30 anni. I risultati hanno evidenziato che chi consumava circa 315 mg di caffeina al giorno (equivalente a 3 tazzine piccole di caffè) aveva una probabilità maggiore dal 2 al 5 % di invecchiare in modo sano a partire dai 70 anni, cioè senza malattie croniche e con buona funzione cognitiva.

Effetti benefici non dipendono solo dalla caffeina

Come hanno già scoperto gli esperti nello studio su caffè e pressione alta, i vantaggi non sono solo attribuibili alla caffeina. Il caffè contiene polifenoli, clorogenici e antiossidanti, tutte molecole che riducono l’infiammazione e lo stress ossidativo, proteggendo cuore, cervello e sistema respiratorio.

Già una meta‑analisi, che si era concentrata su più di 50 studi, ha evidenziato che un consumo moderato (2–3 tazzine al giorno) è associato a un 17 % in meno di mortalità globale, con un’estensione della vita sana di circa 1,8 anni.

Bere caffè fa invecchiare in salute: come agiscono le diverse molecole?

La caffeina e le molecole contenute nel caffè agiscono a diversi livelli. Ecco i principali:

  • Stimolano la riparazione del DNA, mantengono l’integrità dei cromosomi (telomeri).
  • Attivano l’autofagia e migliorano la funzione mitocondriale, rallentando il processo di invecchiamento cellulare.
  • Riduce infiammazione cronica e stress ossidativo, fattori chiave nell’invecchiamento.

Ottimo per gli sportivi

Altri studi hanno dimostrato che un composto del caffè, la trigonellina, è stato collegato, al momento in modelli sperimentali, a un miglioramento della massa muscolare e della forza, suggerendo potenziali benefici nella prevenzione della sarcopenia (perdita di massa muscolare legata all’età)

Un ampio studio europeo ha rilevato che chi beve regolarmente caffè presenta segni di invecchiamento cutaneo più lenti. Gli antiossidanti vegetali, in particolare nei caffè chiari come l’espresso, migliorano elasticità e idratazione cutanea.

Bere caffè fa invecchiare in salute: attenzione però alle dosi

Il caffè è un toccasana, ma non bisogna esagerare, perché la caffeina ad alte dosi può provocare ansia e nervosismo. Quali sono le dosi corrette?

  • Fino a 400 mg di caffeina al giorno (~3–5 tazze) è considerato sicuro per la maggioranza degli adulti.
  • Superiore a 5 tazze/giorno può causare ansia, insonnia, aumento della frequenza cardiaca o influire su colesterolo e ossa.

Il momento ottimale? Bere caffè al mattino sembra associare una minore mortalità cardiovascolare rispetto a chi lo consuma tutta la giornata .

Conclusione

Bere caffè con moderazione (2–3 tazze al giorno, preferibilmente al mattino) può essere un alleato per un invecchiamento sano, grazie ai suoi effetti antiossidanti, anti-infiammatori, favorendo la protezione cellulare, la funzione muscolare e la salute della pelle. Tuttavia, i benefici emergono all’interno di un contesto di stile di vita salutare: attività fisica, dieta equilibrata, sonno di qualità.

Ricorda: la correlazione non implica causa. Il caffè da solo non è una ‘pillola anti-aging’. Ma può fare la differenza se inserito in un piano di benessere globale.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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