Alimentazione

Attenzione, troppe proteine fanno male a cuore e arterie

Uno studio mette in guardia sull'abitudine di mangiare troppi alimenti proteici per dimagrire e mettere su muscoli. Ecco i rischi che si corrono

Qual è il legame tra proteine e cuore? Questo macronutriente è al centro dell’attenzione per la sua capacità di aumentare la massa magra e per controllare l’appetito. Esattamente come carboidrati e grassi, non devono mai mancare dalla propria dieta, se si vogliono evitare conseguenze.

Legame tra proteine e cuore: troppe fanno alzare il rischio di eventi cardiovascolari

Una ricerca dell’Università di Pittsburgh ha dimostrato però che ottenere più di un quinto delle calorie totali dalle proteine può attivare alcune cellule che intasano le arterie, formando placche che possono anche arrivare a bloccare il flusso sanguigno. Questa condizione aumenta significativamente il rischio di ictus e arresti cardiaci. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Nature Metabolism.

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Almeno un quarto degli adulti ottiene oltre un quinto delle sue calorie giornaliere dalle proteine. La ricerca torna a parlare della necessità di seguire un’alimentazione bilanciata con carboidrati, grassi, fibre, vitamine e sali minerali.

Legame tra proteine e cuore: quante se ne dovrebbero mangiare per restare in salute?

Le linee guida delle società di nutrizione umana parlano di 0,83 grammi di proteine per ogni chilogrammo di peso. Un uomo che pesa 80 chili, ne deve mangiare 66,4 grammi al giorno. Equivalgono più o meno a due filetti di petto di pollo o a un filetto e mezzo di salmone. Una donna di 60 chili, 49,8. Corrispondono all’incirca a un filetto e mezzo al giorno di petto di pollo o a uno di salmone. Forniscono più o meno il 12% del totale delle calorie che si dovrebbero assumere ogni giorno, quindi di 8 punti percentuali sotto la quota di un quinto.

Molti sportivi ne assumono troppe?

Il problema, secondo lo studio, è che molte persone, soprattutto chi frequenta le palestre, ne assume decisamente di più, anche il triplo. Va comunque ricordato che le proteine hanno le stesse calorie dei carboidrati. Deve tenerne conto chi voglia perdere peso.

Cosa succede nella fase digestiva delle proteine?

Una volta consumate, le proteine sono degradate in amminoacidi che sono utilizzate dal nostro corpo per riparare le fibre dei muscoli. Ma se non si fa sport, le proteine non usate sono filtrate dai reni ed espulse con l’urina.

I risultati dello studio spiegano che quando il corpo scompone alti livelli di proteine, attiva un tipo di globuli bianchi, conosciuti come macrofagi. Se si accumulano possono produrre placche che portano all’aterosclerosi.

La ricerca sul legame tra proteine e cuore

I ricercatori hanno somministrato pasti proteici a 23 persone prelevando campioni di sangue subito prima e tre ore dopo aver mangiato. Ognuno di loro aveva digiunato nelle dodici ore precedenti.

I risultati hanno dimostrato che il consumo di proteine causa un aumento della leucina, un amminoacido, e di un’altra molecola che stimola il sistema immunitario. Questa molecola mette in moto i macrofagi che aumentano l’infiammazione.

I limiti dello studio

Alcuni esperti non coinvolti nella ricerca sostengono che basarsi su un unico pasto non è sufficiente per elaborare una teoria. Sicuramente però una dieta ad alto contenuto di proteine può scatenare una risposta infiammatoria che contribuisce al rischio di malattie cardiovascolari, soprattutto se si tratta di proteine animali.

Va anche ricordato che la carne contiene anche grassi saturi che fanno male al sistema cardiocircolatorio se mangiate in eccesso. Non bisogna mai superare il 10% delle calorie giornaliere totali in grassi saturi.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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