
I molluschi bivalvi sono frutti di mare dalla carne tenera e gustosa, racchiusa in una conchiglia composta da due valve. Tra i più conosciuti ci sono cozze, vongole e ostriche. Oltre a essere molto apprezzati in cucina, rappresentano una valida fonte di nutrienti preziosi.
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Proprietà dei molluschi: proteine, vitamine e minerali
Come spiega Enzo Spisni, direttore del laboratorio di Fisiologia traslazionale e nutrizione dell’Università di Bologna, i molluschi bivalvi:
- Contengono 10-17 grammi di proteine per 100 grammi, ricche di amminoacidi essenziali;
- Sono poveri di grassi (1-3 grammi/100g), prevalentemente omega 3, benefici per cuore e cervello;
- Apportano vitamina B12, fondamentale per la produzione del sangue e per il sistema nervoso;
- Forniscono anche vitamina A, vitamine del gruppo B e, in alcuni casi (come cozze e ostriche), vitamina D, utile per la salute delle ossa.
Tra i minerali, i bivalvi offrono:
- Ferro eme, altamente assimilabile, contro l’anemia;
- Zinco e selenio, a supporto del sistema immunitario;
- Iodio, importante per il corretto funzionamento della tiroide.
Con un apporto calorico contenuto (circa 60-100 kcal per 100 grammi), si prestano anche a regimi ipocalorici.
I molluschi bivalvi vanno consumati cotti: sicurezza e normativa
I molluschi bivalvi filtrano fino a 200 litri d’acqua al giorno, trattenendo sia particelle nutritive che contaminanti come batteri (Escherichia coli, Salmonella, Vibrio, Listeria) e virus (Norovirus, epatite A). Per questo l’Unione Europea ha suddiviso le aree di pesca in:
- Zona A: molluschi subito commerciabili;
- Zona B: richiedono depurazione per 48 ore in acqua controllata;
- Zona C: devono essere cotti industrialmente ad alte temperature.
Il bollino sanitario CE garantisce che il prodotto provenga da impianti certificati. Come ribadisce anche il Ministero della Salute, è consigliato consumarli solo dopo cottura, perché bastano pochi secondi a 90 °C per eliminare virus residui, come confermato dall’EFSA.
Inoltre, la classificazione serve anche a ridurre il rischio di accumulo di metalli pesanti (cadmio, piombo, mercurio). Chi vuole minimizzare l’esposizione può scegliere esemplari di piccola taglia.
Come riconoscere i molluschi freschi e pulirli correttamente
Al momento dell’acquisto, verifica che:
- I gusci siano ben chiusi e profumino di mare;
- Se già aperti, è meglio scartarli;
- In caso di prodotto non pulito, i bivalvi vanno spurgati per eliminare sabbia e impurità.
Come pulirli:
- Le vongole devono restare in acqua fredda salata (2-3 g di sale per litro) per alcune ore;
- Le cozze vanno solo ben pulite: rimuovere il bisso, raschiare le incrostazioni e sciacquare più volte.
Cottura ideale: niente sale e attenzione ai liquidi
Per non perdere vitamine e minerali:
- Cuoci i molluschi in padella calda con coperchio;
- Rimuovili uno per uno con una pinza non appena si aprono;
- Evita di aggiungere sale: i bivalvi contengono già molto sodio naturalmente;
- Il liquido di cottura è ottimo per insaporire zuppe, risotti e salse.
I prodotti surgelati sono una valida alternativa, a patto di rispettare la catena del freddo e scongelarli correttamente in frigorifero (3-4 °C) prima della cottura.
Idee per gustarli al meglio
I frutti di mare si prestano a preparazioni semplici:
- Un sauté di cozze e pomodorini è l’ideale;
- Condiscili con olio extravergine, aglio, prezzemolo, peperoncino o scorza di agrumi;
- Da bere, abbina un vino bianco fresco e minerale o uno spumante delicato.
Per un pasto completo:
- Accompagna i molluschi con pasta o riso (fonte di carboidrati);
- Aggiungi una porzione di verdura, come un’insalata mista;
- Completa con una spruzzata di limone, che aiuta ad assorbire il ferro grazie alla vitamina C.
Allergia ai frutti di mare: i sintomi da non sottovalutare
I molluschi bivalvi possono provocare allergie alimentari, in genere dovute alla tropomiosina, una proteina resistente alla cottura. I sintomi possono includere:
- Prurito, orticaria, nausea, naso chiuso;
- Nei casi gravi: difficoltà respiratorie, pressione bassa, vertigini.
Chi è allergico deve evitare completamente questi alimenti, prestando attenzione anche a salse, brodi e piatti misti come il sushi, che potrebbero contenere tracce di allergeni.
In caso di gotta o iperuricemia, è bene limitare il consumo dei bivalvi, che contengono purine (130-150 mg/100g), composti che l’organismo trasforma in acido urico.
Benefici ambientali: i bivalvi sono sostenibili
Oltre a essere buoni e salutari, i molluschi bivalvi sono anche amici dell’ambiente:
- Sono filtratori naturali: non necessitano di mangimi e migliorano la qualità dell’acqua;
- Hanno basse emissioni di gas serra: solo 0,4 kg di CO₂ per 50 grammi di proteine, secondo uno studio su Frontiers in Ecology and the Environment;
- In confronto, 50 grammi di proteine da manzo generano 17,7 kg di CO₂, formaggio 5,4, pollame 2,9 e uova 2 (fonte: Science).
Testo di Paola Arosio