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Svelati i segreti del cervello musicale di Sting

Una speciale “risonanza magnetica del talento” dimostra come i neuroni del cantante classificano le melodie delle canzoni

Cosa hanno in comune la canzone “Girl” dei Beatles e il brano strumentale “Libertango” del compositore argentino Astor Piazzolla? Molto di più di quanto si pensi, almeno stando all’orecchio del grande musicista e cantante Sting, ex frontman dei Police e vincitore di 16 Grammy. Il suo cervello musicale ha infatti una originalissima capacità di organizzare le melodie in una vera e propria playlist basata su similitudini e differenze che noi profani della musica non possiamo neanche immaginare.

Lo dimostra un curioso studio condotto dai ricercatori della McGill University di Montreal, in Canada, che hanno studiato il cervello di Sting usando una speciale risonanza magnetica “del talento” che potrebbe essere applicata anche a scrittori, pittori e sportivi.

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Lo studio, pubblicato sulla rivista Neurocase, è nato un po’ per caso in occasione di un concerto di Sting a Montreal. Il cantante, che aveva letto il libro “This is your brain on music” pubblicato dallo psicologo Daniel Levitin, aveva chiesto di poter visitare il suo centro di ricerca all’Università McGill, già frequentato da numerosi cantanti. «Gli ho chiesto se fosse disponibile a far studiare anche il suo cervello – racconta il ricercatore – e lui ha risposto di sì».

Il giorno prefissato per le analisi è cominciato nel peggiore dei modi, con un blackout che ha letteralmente spento tutti i laboratori. Dopo ore di manutenzione, finalmente la macchina per la risonanza magnetica è entrata in funzione, descrivendo un ritratto inedito del cervello di Sting.
Valutando l’accensione delle diverse aree cerebrali del cantante, i ricercatori hanno potuto capire quali brani musicali considera simili e quali differenti, con esiti sorprendenti.

«La risonanza magnetica di Sting mostra diverse connessioni fra vari brani musicali che conosciamo bene ma che non pensavamo potessero essere in qualche modo correlati fra loro», afferma Levitin. “Libertango” di Piazzolla e “Girl” dei Beatles sono risultati essere due fra i più simili: entrambi in tonalità minore, includono in effetti dei motivi melodici simili. Un’altra strana coppia è quella della canzone di Sting “Moon over Bourbon Street” e “Green Onions” di Booker T. & the MG’s: entrambe in chiave di Fa minore, hanno lo stesso tempo (132 battiti per minuto) e un ritmo swing.

L’insolito studio ha consentito così di aprire una finestra sulla mente del cantautore, mostrando le straordinarie potenzialità dei metodi d’analisi che, spiega Levitin, possono servire a «studiare come gli atleti organizzano i loro pensieri sui movimenti del corpo, come gli scrittori organizzano i loro pensieri sui personaggi, come i pittori pensano il colore, la forma e lo spazio». Obiettivo: scoprire i segreti del cervello delle persone di talento, il modo in cui trovano connessioni tra pensieri o suoni apparentemente diversi, l’essenza della loro creatività e abilità.

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