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Il cervello continua a crescere anche da adulti

Clamorosa scoperta americana. Per la prima volta si è dimostrato che l'area della nostra mente che riconosce i volti continua a svilupparsi nel tempo. Sorpresi gli stessi ricercatori

Si pensa da sempre che il nostro cervello concluda il suo sviluppo dopo l’adolescenza, e poi in età adulta più che uno sviluppo si assistesse a un miglioramento attraverso il pruning, ovvero il processo in cui vengono eliminate dal cervello le connessioni meno importanti o poco utilizzate per migliorare l’efficienza del cervello. In pratica la nostra mente fa un’operazione di sfoltimento – da qui l’uso del termine pruning che in inglese significa potatura – di quello che gli serve a scapito di ciò che è rindondante.

Continua a crescere l’area che riconosce i volti

Ora una nuova ricerca, condotta dalla Stanford University e pubblicata sulla rivista scientifica Science, dimostra che invece una parte continua a crescere anche da adulti. Si tratta di quell’area che permette di riconoscere i volti.

Gruppo San Donato

Per raggiungere i loro risultati il team, guidato dal professor Jesse Gomez, ha analizzato il cervello di un gruppo di bambini e di un gruppo di adulti con un’avanzata tecnica di imaging a risonanza magnetica (MRI), che utilizza un potente campo magnetico e onde radio per produrre immagini molto precise, che mostrano sia le ossa, sia i tessuti molli.

Durante l’MRI sono stati sottoposti a un test in cui dovevano riconoscere alcuni volti. Sorprendendo gli stessi ricercatori, le immagini hanno mostrato che alcune parti del cervello avevano una struttura più complessa negli adulti, rispetto a quanto accadeva nei bambini, dimostrando una migliore abilità nel riconoscere facce umane nei primi.

L’area che continua è crescere si chiama circonvoluzione fusiforme

Gli scienziati hanno scoperto che negli adulti c’è una maggiore complessità in una parte del cervello chiamata circonvoluzione fusiforme, che è proprio l’area deputata al riconoscimento dei volti. La stessa cosa non avveniva invece nel riconoscimento dei luoghi. L’esperimento è stato confermato anche dall’analisi post mortem su cervelli di soggetti adulti.

La sorpresa degli esperti

«I nostri risultati – spiega Jesse Gomez – hanno sorpreso anche noi, perché si è sempre ritenuto che la maturazione del cervello porti a una eliminazione delle sinapsi più che a una crescita. D’altro canto la capacità di riconoscere i volti, fondamentale per le interazioni sociali quotidiane, migliora dall’infanzia all’età adulta».

I cambiamenti nella mielinizzazione, la sostanza bianca grassa che circonda alcune cellule nervose, da soli non bastano a spiegare l’espansione osservata nella zona del cervello che guida il riconoscimento facciale. E proprio per questo gli scienziati sostengono l’ipotesi che questa espansione possa essere causata da un aumento nei corpi cellulari, nelle strutture dendritiche e nella guaina mielinica.

 

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