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Pressione massima a 120 anche per gli anziani

Così si riduce il rischio cardiovascolare dopo i 75 anni, senza aumentare il rischio di cadute

Controllare la pressione arteriosa degli anziani in maniera molto rigida, portando la massima a 120 mmHg, consente di ridurre di un terzo il rischio cardiovascolare, senza aumentare il rischio di cadute e senza stravolgere il numero di pillole assunte ogni giorno.

E’ questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center, vicino a New York, dopo aver valutato oltre 2.600 pazienti over-75.

Gruppo San Donato

I risultati del loro studio, pubblicati sul Journal of the American Medical Association (JAMA), provano così a mettere un punto fermo nella lunga e animata discussione che si protrae ormai da anni sulla terapia antipertensiva più adatta agli anziani.

Molti medici, infatti, preferiscono assumere un atteggiamento più “buonista” e mirano ad abbassare la “massima” dei pazienti anziani sotto i 140 mmHg per evitare di aumentare ulteriormente il numero di farmaci assunti ogni giorno e per scongiurare il rischio che abbassamenti di pressione troppo severi possano aumentare la debolezza e il rischio di cadute.

La nuova ricerca statunitense, però, sembra finalmente poter fugare ogni dubbio a riguardo. Il gruppo di esperti guidato da Jeff D. Williamson ha infatti preso in esame oltre 2.600 over-75 ipertesi: un primo gruppo di 1.300 pazienti è stato trattato con farmaci antipertensivi per portare la pressione massima entro i 140 mmHg, mentre il secondo gruppo con gli altri 1.300 anziani è stato sottoposto ad una terapia più pesante, che prevedeva l’aggiunta di una pillola al giorno per abbassare la pressione entro i 120 mmHg.

Confrontando le condizioni di salute degli anziani nei due gruppi, è emerso che la terapia ipertensiva più severa abbassa del 25% il rischio di mortalità e riduce di un terzo il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari come infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Il tutto senza generare effetti collaterali: riportando la pressione entro i 120 mmHg non sono infatti aumentate le complicazioni legate alla pressione bassa come gli svenimenti e le cadute

Bisogna sottolineare, però, che nello studio non sono stati arruolati anziani malati di diabete o con insufficienza cardiaca. Questo significa che la regola del 120 mmHg non è una legge che vale per tutti, ma solo un’indicazione di massima, che ovviamente va poi adeguata caso per caso in base alle condizioni di salute di ogni singolo paziente.

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