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Mal di Testa: tutte le cure

Dagli antidolorifici, ai triptani, passando per il botox e gli antiepilettici, ecco tutti i modi messi a punto dalla scienza per liberarci dal dolore

In Italia colpisce più di 7 milioni di persone, il 12% della popolazione in generale e il 18 di quella femminile. L’emicrania è la terza malattia più diffusa al mondo, la sesta tra quelle che causano disabilità.

Il mal di testa può assumere 200 diverse forme

I diversi tipi di celfalea possono essere racchiuse in due grandi categorie: cefalee primarie e cefalee secondarie. Le primarie sono l’emicrania, la cefalea muscolo tensiva e quella a grappolo. Le cefalee secondarie sono invece quei mal di testa conseguenti a una condizione medica. Tra le cause ritroviamo patologie cerebrali, craniali, internistiche o psichiatriche, oltre a quelle derivanti da abuso di farmaci, come ad esempio gli analgesici.

Gruppo San Donato

Quali sono le principali cure?

In genere quando si ha mal di testa si comincia a prendere gli antidolorifici comuni, farmaci da banco che servono a gestire autonomamente la crisi di cefalea. Variano dagli antinfiammatori e analgesici, al paracetamolo e all’aspirina micronizzata. Vanno assunti appena si avverte l’insorgenza dell’attacco, ma se questo accade per più di tre giorni al mese è necessario sottoporsi a una visita specialistica, che fornirà un’accurata definizione diagnostica della forma di cefalea e indirizzerà il paziente alle cure di prevenzione, con farmaci appositamente prescritti.(Qui l’elenco dei centri per la cura delle cefalee).

I triptani

I tiptani si usano nel trattamento acuto dell’emicrania, contro il dolore del singolo attacco. È bene non assumerli per oltre dieci giorni in un mese, per non rischiare di cadere nella pericolosa situazione di abuso farmacologico.

Gli antiepilettici

Gli antiepilettici vengono utilizzati nella prevenzione della forma di emicrania ad alta frequenza. Sono piuttosto efficaci, ma in alcuni pazienti possono comportare diverse controindicazioni, come perdita di appetito, formicolii agli arti, depressione e disturbi cognitivi. Devono essere usati per un periodo di tempo variabile a seconda del quadro clinico, e comunque generalmente fino a quando l’emicrania diminuisce la sua frequenza sotto i tre giorni al mese.

Gli antidepressivi

Gli antidepressivi sono utili solo se la cronicità del dolore emicranico porta con sé una piccola reazione depressiva, in quanto riequilibrano il livello della serotonina, la sostanza coinvolta nelle regolazione dell’umore. Il dosaggio varia a seconda del tipo di farmaco e dell’evoluzione del quadro clinico.

Le iniezioni botuliniche

Le iniezioni botuliniche rappresentano una terapia ad alta efficacia per ridurre intensità e frequenza delle crisi quotidiane, o quasi, dell’emicrania cronica, in quanto il botulino agisce riducendo i livelli di Cgrp, mediatore chimico coinvolto nella genesi dell’emicrania stessa. Le iniezioni si praticano ai muscoli del collo e della testa ogni tre mesi circa, e devono essere effettuate da esperti con consolidata esperienza nel campo. La terapia è erogata in ospedali con centri di eccellenza per la cura delle cefalee.

Attenti alla dipendenza da farmaco

Attenzione perché un utilizzo prolungato dei farmaci può arrivare a creare dipendenza. Per questo in alcuni casi si rende necessario un periodo di terapia di disassuefazione in day hospital della durata di una settimana. Generalmente è preferibile effettuarla presso un centro di eccellenza, ma con pazienti collaborativi può essere eseguita anche a domicilio.

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