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Messaggiare al buio mette a rischio il rendimento a scuola

Passare ore sotto le lenzuola attaccati alle app di messaggistica istantanea, come WhatsApp e Snapchat, aumenta i disturbi del sonno e peggiora le performance del cervello

I ragazzini che la sera continuano a messaggiare al buio, portandosi lo smartphone fin sotto le lenzuola, sviluppano più facilmente disturbi del sonno, con pesanti conseguenze sulle performance scolastiche. Tutta colpa della luce blu emessa dallo schermo del telefono: intensificata dall’oscurità, ritarda ancora di più la produzione della melatonina distruggendo il regolare ciclo sonno-veglia. E’ quanto dimostra uno studio pubblicato su Journal of Child Neurology dalla Rutgers University, nel New Jersery.

I ricercatori hanno messo sotto osservazione 1.500 adolescenti di tre scuole superiori, valutando le abitudini al telefonino e il rendimento scolastico. Dai risultati è emerso che gli studenti che continuano a giocare con lo smarthpone per più di 30 minuti dopo lo spegnimento delle luci alla sera finiscono per dormire meno ore rispetto ai coetanei, risultando più sonnolenti e meno brillanti sui banchi di scuola. Gli effetti peggiori si vedono soprattutto nelle pagelle dei maschi, mentre le femmine riescono comunque a cavarsela un po’ meglio nonostante passino più tempo a messaggiare e risultino più assonnate di giorno. «Probabilmente questo è dovuto al fatto che le ragazze tendono a messaggiare di più con la luce accesa», spiegano i ricercatori.

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E in effetti la presenza di una lampada può fare la differenza. Tutto questo subbuglio nel ciclo sonno-veglia è infatti provocato dalla luce blu emessa dagli schermi di tablet e smartphone: questa particolare lunghezza d’onda può ritardare la produzione dell’ormone del sonno, la melatonina, rendendo ancora più difficile l’addormentamento. Questi effetti deleteri si manifestano anche se abbiamo gli occhi chiusi e non guardiamo direttamente la luce blu del display, e sarebbero addirittura amplificati dall’oscurità della stanza circostante.

«Quando spegniamo le luci, lo dovremmo fare per garantire una transizione graduale dalla veglia al sonno», aggiungono i ricercatori. «Se invece continuiamo a messaggiare, possiamo alterare il ritmo circadiano. Se ci addormentiamo più tardi ma ci alziamo sempre alla stessa ora, il sonno REM sarà sempre più corto, e questo può influire sulle capacità di apprendimento e di memorizzazione».

Il telefonino comunque non va demonizzato: se è meglio spegnerlo prima di andare a letto, può invece essere utile il suo utilizzo nella prima serata, dopo aver finito i compiti: i ricercatori hanno infatti osservato che messaggiare in questa fascia oraria facilita la collaborazione nei progetti scolastici, aumenta la preparazione e offre un supporto emotivo agli studenti.

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