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Mal d’orecchie via con una sola dose di gel antibiotico

Pediatri americani hanno messo a punto un nuovo farmaco che fa passare l'otite media con una sola applicazione

Le infezioni alle orecchie sono molto comuni nei bambini e sono anche parecchio dolorose. La cura prevede tendenzialmente forti e ripetute dosi di antibiotici. Circa il 95% dei bimbi ne soffre almeno una volta durante l’infanzia.

Il mal di orecchie più frequente è l’otite media, che è l’infezione che colpisce appunto l’orecchio medio, dove ci sono la tuba di Eustachio, l’incudine e il martello per intenderci. Anche se una cura a base di antibiotico è generalmente efficace, non è la soluzione ideale per una serie di motivi, il primo dei quali costringere un bambino a prendere un farmaco diverse volte al giorno a orari precisi per almeno una settimana.

Gruppo San Donato

Spesso, siccome i sintomi del mal d’orecchie svaniscono prima della fine della cura antibiotica, i genitori smettono prima la terapia: in questo modo l’infezione ha più possibilità di diventare recidiva, come in effetti accade nel 40% dei casi. Inoltre, se la cura non è terminata c’è il rischio che le infezioni diventino resistenti agli antibiotici, con i gravi disagi che ne conseguono.

Un’altra questione riguarda il fatto che gli antibiotici presi per via orale non raggiungono facilmente l’area dell’infezione, quindi si è costretti ad alte dosi, con conseguenti effetti collaterali come diarrea, secchezza delle fauci ed eruzioni cutanee.

«Con gli antibiotici orali – spiegano gli esperti – si tratta l’intero organismo umano, solo per poter arrivare all’orecchio medio».

Per ovviare a questa situazione, i ricercatori del Boston Children’s Hospital stanno mettendo a punto un gel antibiotico che possa essere spruzzato direttamente nel canale auricolare per curare l’infezione in un’unica dose. Il problema da superare è la membrana del timpano, che è impenetrabile.

Ecco perché il team dell’ospedale americano ha bioingegnerizzato una soluzione che possa aggirare questa barriera naturale. Questo è possibile con il CPEs, ovvero un potenziatore di permeabilità chimica. In pratica il CPEs si attacca alla membrana e apre dei pori, consentendo all’antibiotico di passarci attraverso.

Francesco Bianco

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